Migliora, pur restando in territorio negativo, l’andamento delle aste immobiliari nel secondo trimestre dell’anno. Dopo un primo quarter che ha visto una flessione del 22% con un totale di 33.538 aste, nel trimestre successivo il calo è stato meno prinunciato: -18%. Emerge dallo studio congiunto di Reviva e Immobiliallasta.it. Complessivamente nel semestre la contrazione è del 20%. Maggio risulta essere il mese con il maggiore numero di aste fissate con 13.351 contro le 11.379 di media del semestre. Il prezzo complessivo degli immobili in asta è stato di 7.906.295.801 €, il -20,7% rispetto ai 9.968.690.595 del 2023. Rispetto alla tipologia dei beni messi in asta, la componente residenziale è quella che si è ridotta maggiormente calando del -9% a fronte di un aumento della componente non residenziale del 14% e dei terreni del 4%.
Sul fronte delle modalità di svolgimento, a partire dal 2020, con l’accelerazione post-pandemica, le aste telematiche hanno guadagnato sempre più spazio. Attualmente, rappresentano il 46% del totale, evidenziando la crescente importanza di questo approccio rispetto alle modalità tradizionali senza incanto o miste.
Analizzando i prezzi medi delle aste nel 2024 e confrontandoli con la media storica, emergono alcune tendenze significative: il prezzo medio degli immobili residenziali si è mantenuto quasi invariato, passando da 84.688€ a 84.645€, con una variazione minima dello 0,1%. Allo stesso tempo, gli immobili non residenziali hanno visto un calo più consistente, con una riduzione di prezzo medio da 177.914€ a 167.057€, pari al 6,1%. Anche i terreni hanno subito una diminuzione dei prezzi, scendendo da 104.778€ a 95.341€, segnando una diminuzione del 9%, tuttavia quest’ultimo dato è meno rappresentativo in quanto influenzato anche dal fatto che i terreni possono avere prezzi sensibilmente diversi in base alla tipologia.
“Come si evince dall’analisi di Immobiliallasta.it, analizzando i prezzi in euro delle case al metro quadro, si osserva – fa notare Ivano De Natale, Ceo e Co-Founder di Immobiliallasta.it – un leggero recupero nel comparto residenziale rispetto al primo trimestre del 2023, mentre rimangono stabili gli immobili non residenziali. Per quanto riguarda l’offerta di immobili residenziali, solitamente più facili da vendere e con un mercato più dinamico, si è evidenziato un calo. Allo stesso tempo, è aumentata l’offerta di immobili non residenziali, con maggiore difficoltà di vendita, a causa di un mercato più ristretto”.
Le prospettive per i prossimi anni restano in ogni caso positive. La previsione è che entro la fine del 2024 il numero totale di aste oscillerà tra 120.000 e 135.000, con un trend di calo che continuerà a rallentare per poi stabilizzarsi nel 2025. “In Italia, il processo che porta un immobile all’asta, dal momento in cui un credito va in default, richiede circa due anni. Questo tempo è dovuto ai vari passaggi procedurali, come la messa in mora, gli atti di precetto, il pignoramento e le nomine dei vari professionisti incaricati. Con il peggioramento della qualità del credito misurata negli ultimi mesi e l’aumento dei crediti in default, ci si aspetta un nuovo aumento del numero di aste, seppur lontano dai numeri del 2019, ma comunque un cambio di direzione, a partire dal 2025/26”, conclude Giulio Licenza, Co-Founder e Coo di Reviva.