Cauto ottimismo, incremento delle masse gestite e diversificazione dei portafogli rispetto alla composizione attuale. E’ questa la previsione sul real estate italiano di qui a fine anno emersa dalle indicazioni raccolte tra le Sgr che hanno partecipato alla realizzazione dell’ultimo rapporto sui fondi immobiliari curato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei.
“Il comparto immobiliare nel suo insieme ha avuto una buona capacità di resistenza e lo scenario che si delinea per il 2024 è decisamente più positivo”, sottolinea Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari durante la conferenza di presentazione del rapporto.
BREGLIA: “FONDAMENTALI SOLIDI, SEGNALI POSITIVI”
“Gli investitori – evidenzia – potranno contare su un quadro meno caotico per quanto riguarda le quotazioni e una direzione della politica monetaria in discesa. Inoltre, i fondamentali del mercato immobiliare restano solidi con domanda e offerta stabili, se non in crescita nella maggior parte delle asset class”. Ora, dopo un 2023 di pausa, i grandi player internazionali torneranno a muoversi nel corso del 2024 in attesa della vera ripresa che arriverà nel 2025. “I segnali sono positivi anche per l’anno in corso”, aggiunge il numero uno di Scenari Immobiliari. “Per quest’anno prevediamo un incremento del risparmio gestito in immobili a livello globale non inferiore al 5%”.
Entrando nello specifico dei dati contenuti nel report sui fondi immobiliari si scopre che lo scorso anno il patrimonio dei fondi immobiliari (quotati, non quotati e reit) è salito del 4,5% a livello globale, raggiungendo i 4.650 miliardi di euro. Una tendenza globale che ha riguardato anche l’Europa dove i fondi immobiliari sono cresciuti sia come numero sia in termini di patrimonio.
GERMANIA PRIMA IN EUROPA PER DIMESIONE FONDI
Secondo le rilevazioni di Scenari, a fine 2023 erano operativi in Europa 1.973 fondi e 276 reit, con un patrimonio complessivo di 1.600 miliardi di euro (4,6 punti percentuali in più rispetto al 2022). In questo scenario, la Germania ha continuato a dominare la classifica europea per dimensione, seguita da Lussemburgo, Francia e Italia che dispone oggi di un patrimonio di 114 miliardi di euro, con un incremento dell’8,6% sull’anno precedente.
Secondo l’analis, alla fine del 2024 il nav dei fondi immobiliari italiani dovrebbe continuare a crescere (+5,3%) mentre il loro patrimonio è atteso in rialzo del 4,6%. Incremento atteso anche per il numero dei veicoli che potrebbe raggiungere le 660 unità.
ZIRNSTEIN: “2024 IDEALE PER INVESTIMENTI VALUE-ADD”
“Il 2024 sarà un anno ideale per gli investimenti value-add”, sottolinea Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari. “Il percorso verso un real estate più sostenibile trova sostegno da parte degli investitori disposti ad assumersi maggiori rischi in cambio di rendimenti più elevati”. In particolare, secondo Zirnstein, il calo dell’inflazione ha riportato l’attenzione verso il settore degli uffici più moderni mentre il living risulta essere l’asset class dove si concentra la più elevata attenzione degli operatori internazionali.
“Il patrimonio dei fondi continua a essere diviso tra investimenti core, il mondo dei portafogli pragmatici, con buona occupazione, discreti rendimenti, canoni a mercato, e il mondo degli investimenti value-added, che diventano immobili prime, di alta qualità, con eccellente localizzazione e elevati canoni prospettici”, conclude il direttore generale di Scenari Immobiliari. “Entrambi possono godere di cash flow solidi e del sostegno di contratti di lungo periodo. In Italia possiamo osservare come l’asset allocation del patrimonio gestito ha visto variare il peso dei vari comparti, con una crescita di residenziale e logistica. Le prospettive per il 2024, sulla base delle indicazioni raccolte tra le Sgr che hanno partecipato alla realizzazione del nostro Rapporto, sono di un cauto ottimismo, con incremento delle masse gestite e diversificazione dei portafogli rispetto alla composizione attuale”.