In Italia, la domanda di uffici rimane dinamica, grazie a un tasso di “rientro” al lavoro che coinvolge fino all’85% della forza lavoro, un dato significativamente superiore rispetto a quello di molti altri Paesi europei. Nonostante il modello di lavoro ibrido, che prevede la possibilità di lavorare tre giorni in ufficio e due in smart working, molti dipendenti scelgono naturalmente di trascorrere più tempo nel luogo di lavoro fisico.
Le aziende, di fronte a questa tendenza, devono adattare le loro politiche di real estate per rendere gli spazi più efficienti e contenere i costi. Questo implica non solo una riorganizzazione degli uffici per supportare il modello di lavoro ibrido, ma anche un’attenzione particolare alle esigenze di commuting dei lavoratori. La riduzione dei tempi di viaggio, attraverso la scelta di sedi ben collegate e situate in aree centrali, diventa cruciale per migliorare il benessere dei dipendenti e aumentare la produttività.
A mettere a fuoco questi aspetti è la ricerca condotta da JLL ‘Exploring Italy Office Occupier Trends’, che mostra un panorama in evoluzione, caratterizzato dalla trasformazione dei modelli di lavoro e dalla crescente integrazione di sostenibilità e tecnologia nelle decisioni immobiliari, in cui le aziende stanno ripensando la propria strategia di portafoglio in un’ottica di ottimizzazione dei costi, qualità e centralità degli asset.
La domanda di spazi a uso ufficio si mantiene dinamica in particolare a Milano e a Roma. Un’azienda su due sta valutando di trasferirsi in una nuova sede entro i prossimi due anni, con l’obiettivo di stabilirsi in aree più centrali e/o collegate, puntando su immobili più sostenibili e che permettano di contenere i costi operativi.
A livello dimensionale, nei prossimi tre anni, il 30% delle società intervistate nella ricerca cercherà uffici con superfici maggiori, mentre circa il 40% punterà a spazi più piccoli, in edifici Esg compliant situati in zone centrali e/o aree ben collegate, una tipologia di prodotto di cui mercati come Milano e Roma hanno una disponibilità significativamente scarsa rispetto alla domanda.
Le altre società non prevedono modifiche in termini dimensionali o non ha ancora una strategia definita. L’ottimizzazione dei costi e il ripensamento degli investimenti saranno tra le principali sfide per la maggior parte degli Occupier, ma la riduzione degli spazi non risulta essere la prima risposta a queste esigenze, quanto più parte di una strategia più ampia, legata a temi organizzativi, obiettivi ESG e posizionamento.
CENTRALITA’ DELL’UFFICIO E MODELLO IBRIDO
Il modello ibrido resta predominante, scelto da oltre il 60% dei dipendenti. La quota rimanente si suddivide equamente tra una modalità di lavoro esclusivamente in presenza e un approccio full-remote. L’ufficio fisico resta essenziale per la collaborazione e per garantire un’ottimale gestione e sviluppo delle risorse, oltre a facilitare la diffusione della cultura aziendale. Il 74% delle società incoraggia i propri dipendenti a recarsi regolarmente in sede e più della metà dichiara un utilizzo dei propri spazi di oltre il 60%, con valori significativamente più alti rispetto alla media globale.
Le aziende stanno adottando soluzioni di desk sharing (55%) e spazi condivisi a supporto delle attività in ufficio. Le società che dichiarano di aver rivisto integralmente i propri spazi per supportare le nuove modalità di lavoro sono circa la metà: si conferma la necessità di ripensare e riprogettare gli uffici, a supporto di un miglioramento le perfomance complessive.
ESG E TECNOLOGIA CAMBIANO I PORTAFOGLI IMMOBILIARI
Oggi, le aziende riconoscono sempre di più l’importanza di integrare i principi ESG nelle proprie strategie, tanto che, tra i vari piani d’azione, la riduzione del consumo energetico viene considerata una delle priorità nel rispondere all’incertezza dell’attuale scenario economico per il 42% delle aziende intervistate.
Per raggiungere obiettivi legati alla riduzione dell’impatto ambientale, il 55% delle società dichiara di voler investire in soluzioni tecnologiche, a conferma del binomio sostenibilità e innovazione in cui la tecnologia svolge un ruolo chiave, ottimizzando la gestione delle proprietà e migliorando l’efficienza degli edifici, offrendo ad esempio l’opportunità di monitoraggio in tempo reale e di manutenzione predittiva.
Circa il 70% delle aziende intervistate considera la tecnologia adattiva come uno dei mezzi più efficaci per ottimizzare i costi e migliorare l’esperienza dei dipendenti quando lavorano da remoto. Oggi, le aziende riconoscono sempre di più l’importanza di integrare i principi ESG nelle proprie strategie, tanto che la riduzione del consumo energetico viene considerata una delle priorità per rispondere all’incertezza dell’attuale scenario economico.
MONITORAGGIO IN TEMPO REALE E MANUTENZIONE PREDITTIVA
Per raggiungere obiettivi legati alla riduzione dell’impatto ambientale, il 55% delle società intende investire in soluzioni tecnologiche, in grado di ottimizzare la gestione delle proprietà e migliorare l’efficienza degli edifici, offrendo ad esempio l’opportunità di monitoraggio in tempo reale e di manutenzione predittiva. Inoltre, il 70% delle aziende considera la tecnologia adattiva uno dei mezzi più efficaci per ottimizzare i costi e migliorare l’esperienza dei dipendenti quando lavorano da remoto.
“In linea con l’andamento del take-up a Milano e Roma, i risultati dello studio confermano la centralità dell’ufficio nei modelli ibridi. L’adozione di questi modelli non sta, infatti, comportando una significativa riduzione delle superfici, quanto più la necessità di occupare spazi che rispondano alle nuove esigenze dei lavoratori e alla strategia aziendale, ad esempio in termini di obiettivi ESG”, commenta Luca Villani, Head of Occupiers Services & Work Dynamics di JLL Italia. “Oggi, le aziende investono sempre di più in soluzioni tecnologiche e sostenibili e cercano uffici che consentano di massimizzare l’utilizzo degli spazi e di ottenere un’ottimizzazione dei costi”.
“Rispetto ad altri contesti del panorama internazionale, in Italia la domanda si mantiene piuttosto dinamica, sostenuta da un importante tasso di rientro in ufficio e di utilizzo degli spazi” aggiunge Stefania Campagna, Head of Markets di JLL Italia. “Gli Occupier cercano uffici di alta qualità, in location connesse e servite, ma l’offerta limitata in città quali Milano e Roma rappresenta una sfida importante, in cui i progetti di rigenerazione e sviluppo urbano svolgeranno un ruolo fondamentale nel ridefinire il tessuto immobiliare”.