In ripresa la domanda di nuovi mutui in Italia. Nel primo trimestre del 2024, il numero di richieste di finanziamenti ipotecari ha segnato un aumento dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Se si considera il solo mese di marzo, la domanda di mutui è cresciuta invece del 6,9%, segnale evidente di una situazione di mercato più favorevole.
E’ quanto mostrato dagli esperti di Crif all’interno dell’ultimo Barometro secondo cui l’importo medio richiesto si è mantenuto stabile (-0,8% nel I trimestre 2024 e +0,3% a marzo 2024 rispetto agli stessi periodi del 2023) con un valore di 144.213 euro nel periodo gennaio-marzo.
In questo primo trimestre si incominciano a vedere gli effetti della Direttiva europea EPBD (Energy Performance of Building Directive), che, come obiettivo, ha quello di ridurre progressivamente le emissioni di gas a effetto serra e i consumi energetici nell’edilizia entro il 2030″, spiega Simone Capecchi, Executive Director di CRIF. “Gli istituti di credito offrono già tassi agevolati per i nuovi mutui, siano essi richieste di surroga oppure immobili a elevata efficienza energetica. Infine, le previsioni di mercato fissano per giugno 2024 un abbassamento dei tassi, e tale scenario solleverà ulteriormente i mutuatari, riducendo la pressione e contribuendo a stabilizzare la situazione finanziaria”.
UN TERZO DEI MUTUI TRA 100.000 E 150.000 EURO
Per quanto riguarda la distribuzione per fascia di importo, nel primo trimestre del 2024 le richieste di mutuo per importi compresi tra 100.000 e 150.000 euro sono rimaste la soluzione preferita dalle famiglie italiane per il 30,1% del totale, un dato in linea con il corrispondente periodo del 2023. A seguire la classe di importo 150.000-300.000 euro che ha interessato il 26,8% dei richiedenti.
8 SU 10 HANNO DURATA SUPERIORE AI 15 ANNI
Dall’analisi della distribuzione delle richieste per durata è emerso invece che il 36,5% del totale fa domanda di mutui con duration 25–30 anni. In generale, oltre 8 richieste su 10 prevedono piani di rimborso superiori ai 15 anni, a conferma della propensione delle famiglie a privilegiare soluzioni di pagamento che pesino il meno possibile sul bilancio e che permettano di assolvere a eventuali spese impreviste.
61% DEI RICHIEDENTI HA MENO DI 44 ANNI
Anche la domanda per classi di età si è mantenuta stabile rispetto allo stesso trimestre del 2023. La fascia di età compresa tra i 25-44 anni continua a essere quella a maggiore incidenza (61,2% del totale), grazie ai piani di rimborso dilazionati e inferiori ai 150.000 euro, a cui segue 45-54 anni che rappresenta quasi una richiesta su 4 (23,4%).