L’affitto torna di moda anche in Italia. Dopo anni dominati dal constante aumento delle compravendite e dei prezzi, il mercato delle locazioni ha preso vigore, complice il rincaro dei costi di finanziamento legati al rialzo dei tassi di interesse che ha limitato il numero di transazioni immobiliari. Ma anche i nuovi servizi offerti dalla diffusione del build-to-rent che hanno garantito una serie di amenities ancora sconosciuta alla maggioranza degli inquilini. E così, il numero di contratti di locazione ha preso il largo arrivando a toccare, a fine 2023, il numero record di 1,14 milioni in Italia, in aumento del 4,1% rispetto al 2022, interessando una superficie residenziale di oltre 96,5 milioni di metri quadrati.
IL TRILOCALE DI 85 MQ LA TIPOLGIA PIU’ RICHIESTA
I numeri sono stati presentati da Scenari Immobiliari e Abitare Co. che hanno scattato una fotografia al settore analizzando le principali tendenze in Italia e in Europa. Si scopre così, per esempio, che la tipologia più richiesta per la casa in locazione è un trilocale di 85 metri quadrati con un canone medio di affitto di poco inferiore ai 570 euro. Sul fronte della domanda, invece, i numeri parlano di una concentrazione in corrispondenza dei grandi centri urbani del Paese con quotazioni che differiscono in maniera considerevole da città a città.
CANONE MEDIO PIU’ ELEVATO A MILANO: 176 EURO AL MQ
Il livello di canone medio annuo più elevato è stato riscontrato a Milano, dove ha raggiunto i 176 euro al metro quadrato. Seguono Roma, con un canone annuo medio di 151 euro a mq, Bologna, dove è di circa 120 euro al mq, e Napoli dove il canone medio è di poco superiore ai 100 euro al metro quadrato. Infine, Genova, con 85 euro per ogni mq in affitto. Valori superiori del 50% circa rispetto soltanto a 10 anni fa che si muovono in controtendenza rispetto al costo delle abitazioni. Secondo Scenari Immobiliari, infatti, dal 2014 al 2024 il prezzo medio delle case in Italia è sceso del 6,6%.
BREGLIA: “ATTESO UN CONSOLIDAMENTO DEL NUMERO DI LOCAZIONI NEL 2024”
“Quest’anno ci attendiamo un consolidamento del livello raggiunto nel numero di locazioni in Italia”, spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. “Alla crescita dei volumi si affiancherà un leggero incremento dei canoni di locazione che, a livello medio nazionale, sarà di circa l’1,5%, portando il valore medio di riferimento a 82 euro/mq/anno”.
CRUPI: “IN CORSO UN CAMBIO GENERAZIONALE”
“Stiamo assistendo a un cambio generazionale, un aumento di domanda composta da giovani al primo impiego, sia italiani che stranieri, nuove famiglie e single under 40 che tendono ad andare in affitto grazie ad una buona disponibilità economica, a volte superiore alla media dei canoni di mercato”, aggiunge Giuseppe Crupi, CEO di Abitare Co. “Questa domanda chiede un prodotto di qualità eccellente, nuovo o ristrutturato, in palazzi accoglienti, con servizi condominiali che valorizzino la qualità della vita, la socializzazione e che tengano conto della sostenibilità ambientale in termini di energy rating e razionalizzazione dei costi. L’offerta, oggi, soffre di una carenza di prodotti disponibili a causa di una sua eccessiva frammentazione e di una quasi totale assenza di immobili di nuova costruzione o totalmente ristrutturati e riadattati da adibire a tale scopo. Questa carenza di alloggi ha esercitato e continua ad esercitare una enorme pressione sugli affitti nelle grandi città.
A ROMA ALMENO 70MILA LOCAZIONI OGNI ANNO NEGLI ULTIMI 10
Gli esperti hanno verificato l’andamento del settore delle locazioni negli ultimi dieci anni nelle grandi città del Paese, da Bologna a Genova, dal Milano, a Napoli e Roma. Ebbene, in questo contesto, Roma e Milano sono risultate ben al di sopra degli altri comuni analizzati in termini di nuovi contratti di locazione stipulati in media ogni anno. In particolare, la Capitale ha mantenuto livelli sempre superiori alle 70.000 nuove locazioni annue, mentre il capoluogo lombardo negli ultimi anni si è caratterizzato per un numero di nuovi contratti compreso tra le 55.000 e 65.000 unità all’anno. Valori molto lontani rispetto a quelli registrati nelle altre città che contano volumi inferiori alle 21.000 unità, con Genova che ha registrato la quota più contenuta. “Il mercato dell’ultimo anno realizzato da Roma e Milano costituisce il 13% del totale nazionale, con Roma che pesa per il 7% e Milano per il 6%”, spiegano gli esperti di Scenari.
LE PERIFERIE LE AREE PIU’ DINAMICHE
Paragonando i canoni attuali con quelli del 2015, inoltre, gli analisti hanno osservato come le aree urbane maggiormente dinamiche siano quelle delle periferie, qualificate da una maggiore vitalità, che in molti casi vedono variazioni positive comprese tra i 45 e 50 punti percentuali in 10 anni. Leggermente inferiore, salvo alcune eccezioni, il livello di dinamicità dei valori in calo, che nelle diverse periferie delle città analizzate ha registrato una modificazione negativa compresa in un range tra il 30 e il 35 per cento.
VARIAZIONI CONTENUTE NELLE ZONE SEMICENTRALI
Variazioni più contenute nelle zone semicentrali dove le microaree maggiormente dinamiche sono aumentate tra i 25 e i 30 punti percentuali, fatta eccezione per Napoli e Milano che presentano valori vicini al 50%. In particolare, a Nigra/Jenner, a Milano, per un prodotto usato l’incremento dei canoni di locazione è stato superiore al 70% rispetto ai valori del 2015.
“Le aree centrali risultano essere quelle meno dinamiche all’interno delle diverse città, tanto che le aree maggiormente vivaci dei centri presentano una variazione compresa tra il 15 e il 30 per cento”, avvertono gli esperti di Scenari Immobiliari. “Anche in questo caso le variazioni al ribasso sono state più contenute e si attestano in un intervallo compreso tra il 5 e il 20 per cento; unica eccezione, la città di Genova, che ha registrato modifiche superiori di oltre 40 punti percentuali per un prodotto usato e di circa 30 punti percentuali per il nuovo”.