Nel corso del 2023 l’80,2% dei mutuatari ha optato per un prodotto a tasso fisso a fronte del 16,1% che ha scelto il variabile. Rispetto all’anno precedente, il tasso fisso ha registrato un aumento delle preferenze pari al +21,8% a fronte di un calo del variabile del 17,2%. In ritirata anche il variabile con CAP scelto da un numero di mutuatari inferiore del 5,4% rispetto al 2022. Sono i dati emersi dall’ultima analisi di Kiron Partner secondo cui la durata media del mutuo si è posizionata a 26,7 anni, sei mesi in più rispetto all’anno precedente quando si attestava a 26,1 anni. Segmentando per fasce di durata, il 61,9% dei mutui sottoscritti nel 2023 ha una durata compresa tra 26 e 30 anni, il 20,8% si colloca nella fascia 21-25 anni, il 10,9% tra i 16 e i 20 anni, mentre il 6,4% delle preferenze ha interessato la fascia 10-15 anni.
E cosa dire dell’importo? Secondo le rilevazioni di Kiron, nel 2023 l’importo medio di mutuo erogato sul territorio nazionale è stato pari a 115.200 euro, mentre nell’anno precedente ammontava a 121.700 euro. Suddividendo il campione per fasce di erogato, la ripartizione appare più sbilanciata verso importi di medio-bassa entità: il 2,9% dei mutui erogati, ha un importo inferiore a 50.000 euro, il 43,6%, ha un importo appartenente alla fascia 50.000-100.000 mentre il 35,2% dei mutuatari ha ottenuto un finanziamento da 100.000 a 150.000 euro. Un altro 12,7%, invece, si colloca nella fascia successiva, 150.000-200.000 euro mentre la percentuale dei mutui che superano i 200.000 euro è stata pari a 5,6%.
“L’acquisto della prima casa è la motivazione principale per la quale si sottoscrive un mutuo e rappresenta il 94,1% del totale delle richieste”, spiegano gli analisti di Kiron Partner. “Chi opta per la sostituzione o la surroga rappresenta il 2,5% mentre le operazioni di consolidamento dei debiti, (con cui si estinguono i debiti accumulati nel breve periodo, sostituendoli con una nuova forma di finanziamento con diversa rata o differente tempistica di rimborso) costituiscono lo 0,2%”.
Chi invece fa ricorso al finanziamento per ottenere maggiore liquidità, per motivazioni diverse da quelle dell’acquisto dell’abitazione a fronte di garanzie patrimoniali, rappresenta lo 0,8% del totale. E’ pari allo 0,7% la percentuale di coloro che accendono un mutuo per costruire o ristrutturare la propria abitazione. Interessante analizzare anche quanti scelgono un finanziamento per l’acquisto della seconda casa e che costituiscono l’1,7%. Rispetto al periodo precedente gli esperti hanno riscontrato una crescita per sostituzione e surroga del +0,7% e un calo per l’acquisto della prima casa del -0,3%, acquisto della seconda casa del -0,4%. Pressoché invariate le altre finalità.