Si chiama Reuni la nuova associazione che riunisce i tre principali player del settore italiano dello student housing (Camplus, CampusX e Joivy) nata per rappresentare gli interessi dei gestori privati di residenze universitarie presso le istituzioni, dedicarsi ad attività di studio e ricerca relative al bisogno abitativo degli studenti e attivare forme di collaborazione con gli stakeholder di settore (università, Crui, Codau, Andisu e rappresentanze studentesche).
“L’associazione si occuperà di formulare proposte normative che siano capaci di migliorare il contesto di riferimento relativo alla gestione di immobili destinati ad ospitare residenze universitarie, interverrà mediante azioni mirate volte alla tutela delle aree universitarie contro il degrado, si farà promotrice di studi e ricerche sul mondo universitario e collaborerà con altre organizzazioni che abbiano finalità in armonia con gli interessi dell’associazione stessa”, fanno sapere da Reuni il cui consiglio direttivo sarà composto da: Maurizio Carvelli di Camplus (presidente, Ernesto Albanese di CampusX (vicepresidente) e William Maggio (Joivy) come consigliere.
L’associazione prevede l’allargamento ad altri enti e società private che gestiscono residenze universitarie per un numero non inferiore a 200 posti letto.
“In un periodo contraddistinto da numerose iniziative dei principali provider di student housing e dall’assegnazione dei bandi per i posti letto previsti dal PNRR, abbiamo deciso di creare quest’associazione degli enti e delle società private che si occupano prioritariamente di gestione di residenze universitarie per rappresentarne e tutelarne gli interessi generali nei rapporti con le istituzioni pubbliche di riferimento, a livello nazionale e locale” dichiara Maurizio Carvelli, Presidente di Reuni e Ceo di Camplus. “Dialogando con quest’ultime, REUNI si prefigge di ampliare la diffusione di strutture dedicate ali ‘ospitalità studentesca e di favorire il riconoscimento del ruolo chiave svolto dai gestori privati nel garantire i posti letto agli studenti fuori sede”.