Sono sempre di più gli Uhnwi (Ultra-high net-worth individuals) che scelgono di acquistare penthouse a Milano da utilizzare come prima casa. Ad attrarli, essenzialmente la flat tax, che consente a coloro che portano in Italia la residenza di pagare un’imposta forfettaria annua di 100.000 euro sul reddito estero. Il regime fiscale può essere esteso anche ai familiari, con un’ulteriore tassa annuale di 25.000 euro. Lo evidenzia ‘The Wealth Report 2024‘ l’analisi pubblicata annualmente da Knight Frank.
Se per decenni, i miliardari di tutto il mondo hanno acquistato ville con vista sul lago di Como e casali toscani isolati, oggi sono gli attici milanesi l’oggetto dell’interesse di acquisto, anche come prima casa. La scia della misura fiscale introdotta nel 2017 continua a produrre i prorri effetti. Anzi, li aumenta. Se solamente 98 persone ne hanno usufruito quando è entrata in vigore, la cifra che è aumentata costantemente fino a 549 entro il 2020, per più che raddoppiare a 1.339 nel 2021, secondo i dati ufficiali analizzati dal The Guardian. Il sistema “è stato un grande successo ed è ancora in fase di crescita”, afferma Roberta Crivellaro, partner e responsabile della practice italiana dello studio legale Withersworldwide. “Sempre più clienti chiedono informazioni su Milano perché hanno visto che questa misura è stata mantenuta in vigore dal 2017, quindi lo scetticismo iniziale è ormai superato”. Il regime è sopravvissuto a cinque primi ministri e gode di un ampio sostegno pubblico in un Paese che si basa sul turismo, afferma Crivellaro.
Milano è il principale centro di ricchezza del Paese, collegato da due aeroporti e a breve distanza dalle Alpi, dal Lago di Como e dalle spiagge della costa ligure. Un tempo le tasse elevate erano considerate un ostacolo fondamentale che impediva agli investitori stranieri di insediarsi a lungo termine, ma con l’aumento del successo del programma è emersa una nuova sfida: la mancanza di abitazioni di pregio adatte. “Milano non ha i beni che questi clienti stanno cercando”, afferma Crivellaro. “Milano sarebbe la loro prima destinazione se potessero trovare case come quelle che si possono vedere a Londra, ma non possono, quindi vanno a Como o a Firenze”.
La popolazione di Milano è aumentata del 10% nell’ultimo decennio, esercitando una pressione su entrambe le estremità della scala abitativa. I prezzi medi delle case sono passati da 3.883 euro al metro quadro di cinque anni fa a un massimo di 5.345 euro nel novembre 2023. La stragrande maggioranza degli immobili di pregio si trova in strutture già esistenti, quindi, a differenza di molti altri mercati del mondo, il mercato immobiliare di Milano non è guidato dalle nuove costruzioni”, afferma Bill Thomson, presidente della rete italiana di Knight Frank. “L’offerta arriva attraverso la riqualificazione degli edifici esistenti e quelli che si rendono disponibili sono spesso acquistati da sviluppatori locali che hanno speso decine di milioni per comprare appartamenti da affittare”.
Thomson e Crivellaro concordano sul fatto che, in assenza di stock immobiliare, gli acquirenti miliardari tendono a optare per un appartamento a Milano e per una proprietà di prestigio in cui vivere a breve distanza dalla città. Questo limiterà il potenziale di Milano come polo di ricchezza regionale, in quanto gli acquirenti di immobili trascorreranno il tempo in luoghi più appartati piuttosto che spendere in città.
L’obiettivo è risolvere con il tempo alcuni di questi problemi. Crivellaro nel report Knight Frank evidenzia che l’offerta di case di pregio sta aumentando, anche se non è ancora di livello tale da poter competere con i grandi centri di ricchezza europei. Anche i ristoranti di fascia alta e i club privati stanno aumentando notevolmente di numero. Una filiale del ristorante Sushisamba aprirà nel 2024 nell’ambito della riqualificazione della storica Torre Velasca di Hines, ad esempio.
“Ci sono alcuni settori, come la moda, l’arredamento e la finanza, in cui la presenza a Milano ha davvero senso, ma c’è ancora un po’ di strada da fare prima che possa offrire lo stile di vita di altri centri, e in particolare di altre parti d’Italia”, afferma Thomson. “La gente vuole godersi la vita e risparmiare, e per questo il resto dell’Italia ha il meglio che il mondo possa offrire”.