Cresce lo sforzo economico necessario per comprare o affittare una casa. Secondo i dati elaborati da Idealista, infatti, nel 2023 le famiglie italiane hanno dovuto mettere a budget il 21,1% delle proprie disponibilità mensili per pagare un mutuo (rispetto al 17,3% di dicembre 2022) e fino al 25,8% (+4% se confrontato con il 2022) per l’acquisto della casa. A determinare queso aumento dei costi è stata la scarsità dell’offerta e il conseguente aumento dei prezzi, oltre all’aumento del costo dei finanziamenti che ha impattato su bilanci delle famiglie.
Secondo l’analisi di Idealista, la percentuale di reddito che le famiglie devono destinare oggi per accedere a una casa in affitto è cresciuta in 90 capoluoghi italiani, mentre sono 10 i capoluoghi in cui lo sforzo per affittare una casa con due camere da letto supera il 30% consigliato dagli esperti (il canone d’affitto non dovrebbe superare un terzo delle entrate familiari).
Firenze, Milano e Massa-Carrara sono le città che richiedono la percentuale più alta di reddito familiare, rispettivamente con il 43,3%, 43,1% e 43%. Segue Venezia con il 40%, quindi Bolzano (39,9%), Napoli (37,8%), Como (37,7%), Roma (35,2%), Vicenza (34,8%) e Prato (31%). Al contrario, le meno onerose per le tasche degli utenti sono Enna e Vibo Valentia con l’11,9%.
A livello cittadino, Firenze evidenzia l’incremento maggiore del tasso di sforzo relativo all’affitto, con una differenza del 17,1% rispetto ad un anno fa. Anche Massa-Carrara (16,6%) e Vicenza (12,7%) hanno segnato incrementi a due cifre. Inoltre, altri 26 capoluoghi hanno mostrato aumenti del tasso di sforzo superiori alla media nazionale (3,3%), con variazioni comprese tra il 9% di Pesaro ed il 3,4% di Ferrara, Gorizia e Isernia. Al contrario, 21 capoluoghi hanno visto diminuire lo sforzo necessario per la locazione rispetto a dicembre del 2022, con le riduzioni più significative nelle città siciliane di Enna (-2,4%), Messina (-2,1%) e Siracusa (-1,7%), poi a crescere fino a Rovigo e Belluno dove i livelli di richiesta sono rimasti stabili rispetto all’anno precedente.
La provincia di Milano, con una media dal 46,8% del reddito familiare da destinare all’affitto, è quella che ha richiesto il maggiore sforzo alle famiglie. Mentre nella provincia di Roma (30,8%) il tasso di sforzo ha superato quello consigliato dagli esperti, mentre Napoli ha registrato un 28,5%.
Nella maggior parte dei capoluoghi italiani, l’impegno richiesto per acquistare un’abitazione è risultato inferiore rispetto a quello richiesto per l’affitto, con l’eccezione di 19 mercati dove la rata del mutuo ha superato il canone mensile. La città che impone il maggior sforzo finanziario alle famiglie per l’acquisto di una nuova abitazione è Venezia (42,9%), seguita da Bolzano (42,7%), Milano (40,7%) e Rimini (36,8%) in cima alla classifica. Tra le prime dieci posizioni figurano anche altri grandi mercati come Napoli (34%), Firenze (31,3%) e Roma (30,3%).
In altri 29 capoluoghi la percentuale del tasso di sforzo registrata è superiore al dato nazionale del 21,1%. Questi valori variano dal 30% di Trento e Verbania al 21,2% di Brescia e Parma. Le variazioni sono meno significative per tutte le altre città, con valori compresi tra il 20,9% di Forlì, diminuendo gradualmente fino al 6,3% di Biella, il capoluogo con il tasso di sforzo per l’acquisto di un immobile meno impattante in Italia.