Forte calo delle vendite di abitazioni nel primo semestre 2023. Soprattutto per quanto riguarda le prime case e le compravendite dalle imprese costruttrici. E’ quanto evidenziato dal Consiglio Nazionale del Notariato che ha scandagliato i dati relativi all’andamento del mercato immobiliare e dei mutui in Italia nel primo semestre 2023. Ne è emerso che il numero di compravendite di abitazioni ha segnato una contrazione dell’8,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 (da 303.375 a 277.052) mentre i mutui per l’acquisto della casa nei primi sei mesi del 2023 sono diminuiti del 29,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. “Nonostante il calo del volume generale delle transazioni immobiliari (Milano -8,4%; Torino -3,4%; Verona -3,7%; Bologna -4,6%; Firenze -10,3%; Roma -9,6%; Napoli -7,3%; Palermo -0,3%; Bari -12,4%), nelle grandi città il trend delle compravendite di seconde case è risultato migliore di quelle relative alla prima casa e in alcuni casi addirittura chiude in positivo”, si legge nel documento del Notariato. “A Torino, per esempio, le transazioni di seconde case tra privati hanno segnato un +5,3% a Verona + 0,5% a Bologna +0,9% a Napoli +4,9%, a Palermo +12,2%”. Il quadro si completa con l’analisi dell’erogazione dei mutui: -26,4% a Milano; -31,5% a Torino; -25,6% a Verona; -30% a Bologna; -32,6% a Bologna, -29,1% a Roma; -31,4% a Napoli; -33,6% a Palermo; -28% a Bari.
“Il numero delle transazioni è diminuito progressivamente nel corso dei mesi, avendo registrato un segnale negativo del 2,7% nel primo bimestre 2023, del 4,8% nel primo trimestre 2023 e del 12% nel secondo trimestre 2023”, avvertono dal Notiariato. Le compravendite di prime case tra privati hanno registrato un calo dell’11% mentre quelle di prime case da imprese sono crollare del 34,2%. Al contrario, il mercato delle seconde case tra privati è risultato quasi stabile rispetto al primo semestre 2022 con una riduzione dell’1,9% mentre si è registtaro un dato negativo dell’11,5% per le compravendite di seconde case da imprese.
“L’aumento dei tassi di interesse ha portato le persone ad utilizzare maggiormente i propri capitali rispetto a forme di finanziamento”, continuano dal Notariato. “La riduzione dei mutui concessi è in linea con il calo di capitale erogato che è passato da 38,5 miliardi a 26,9 miliardi (-30,1%). Il capitale medio concesso nei primi sei mesi del 2023 è rimasto in linea con il dato del primo semestre 2022 (170.597 euro rispetto a 172.171 euro nel primo semestre 2022)”.
Analizzando gli scaglioni per ‘valore del capitale erogato’ il Notariato ha rilevato il dato negativo nella fascia 200.000-250.000 euro (-42%) mentre lo scaglione 50.000-100.000 euro così come quello oltre 500.000 euro si sono ridotti per valore di poco oltre il 20%. Interessante è anche il dato relativo agli scaglioni di età che hanno richiesto e ottenuto un mutuo. Con un calo generalizzato che riguarda tutte le fasce, la riduzione più importante (-35,9%) è risultata nella classe 66-75 anni di età. La fascia 18-35 anni, che copre il 38,6% del totale dei mutui concessi, ha visto ridurre nel semestre 2023 il numero di mutui concessi del 28,1%, un dato leggermente inferiore alla riduzione media del numero dei mutui concessi nel semestre (-29,5%).
“Per il 2023, sulla base dello studio statistico a cura del Consiglio Nazionale del Notariato e dei nuovi dati semestrali 2023, ci si aspetta un calo delle transazioni del 10,5%”, avvertono gli esperti. “Analizzando la suddivisione tra prime e seconde case, acquistate da privati e imprese, il calo è generalizzato ma con un importante dato da sottolineare: il mercato delle seconde case tra privati tiene. Nello specifico, infatti, si prospetta un calo rispettivamente del 13,8% di acquisti prima casa tra privati e del 32,3% di prime case da impresa. La tenuta del mercato delle seconde case tra privati sembra in linea con la tendenza, diffusa nei principali centri italiani, ad investimenti finalizzati ad affitti di breve termine”.
In merito ai mutui, per l’anno 2023, si prospetta una riduzione dei finanziamenti del -23,8%, in crescita rispetto alla proiezione che avevamo fatto basandoci sui dati del primo bimestre 2023 (-10,1%). Risulta quindi più ampia la contrazione dei finanziamenti (-23,8%) rispetto all’andamento negativo del mercato immobiliare (-10,5%). Questa forte contrazione dei mutui è dovuta a tassi di interesse superiori rispetto al 2022 e conseguentemente a un maggior utilizzo di risorse personali rispetto a forme di finanziamento.