Continua nel corso del primo trimestre 2023 la rapida crescita degli indici Euribor avviatasi a inizio 2022 con impatti sulla tipologia di tasso preferita da privati e famiglie che, nel momento della scelta, tornano ad optare per i mutui a tasso fisso nel 93% dei casi. E quanto emerso dalla Bussola Mutui Crif e MutuiSupermarket.it secondo cui l’indice Euribor 3 mesi è passato da un valore medio del 2,07% a dicembre a un 2,91% medio a marzo (toccando valori prossimi al 3,20% a metà aprile). Parallelamente l’indice IRS a 20 anni sullo stesso periodo cresce da un valore medio del 2,57% a una media del 2,88% (assestandosi attorno al 2,90% a metà aprile).
L’andamento di crescita a due velocità degli indici, assieme al timore di ulteriori rialzi degli indici Euribor sui prossimi mesi, stanno generando una vera e propria polarizzazione della domanda di nuovi mutui sulla scelta del mutuo a tasso fisso, coerentemente con quanto già osservato nel periodo 2021 – inizio 2022. La percentuale delle richieste sul canale online di mutuo a tasso fisso è passata dal 58% del totale nel terzo trimestre 2022 al 93% nel primo trimestre dell’anno. L’aumento di popolarità registrato per i mutui a tasso fisso nel corso degli ultimi trimestri è da collegarsi non solo a un progressivo restringimento della forchetta di differenza fra tassi fissi finiti e tassi variabili ma anche al lancio sul mercato di nuove offerte con tassi fissi maggiormente vantaggiosi rispetto al tasso variabile.
Il forte aumento dell’Euribor a 3 mesi – pari al 3,66% totale sul periodo gennaio 2022-marzo 2023 – ha altresì prodotto nel corso dei mesi un importante aumento dell’importo della rata per i sottoscrittori di mutui a tasso variabile. Ciò ha comportato a partire dal terzo trimestre 2022 una forte ripresa della domanda di mutuo con finalità surroga, trainata da mutuatari interessati a mettersi al riparo da futuri e ulteriori aumenti rata. La domanda di mutui con finalità surroga continua la sua crescita e nel primo trimestre 2023 spiega il 36% del totale richieste online rispetto a un 24% del quarto trimestre 2022. Da segnalare che questa ripresa della domanda di surroga non tiene in considerazione l’ulteriore domanda di rinegoziazioni mutuo – da tasso variabile a tasso fisso regolamentato, per mutuatari con un mutuo inferiore ai 200.000 euro, un ISEE al di sotto di 35.000 euro e con regolarità storica dei pagamenti – avviata dagli stessi mutuatari presso i propri istituti di credito eroganti, secondo quanto previsto dall’ultima Legge di Bilancio 2023. L’aumento atteso dell’Euribor 3 mesi sui prossimi mesi potrà ulteriormente stimolare la domanda di surroga, spingendo sempre più mutuatari con contratti a tasso variabile a considerare nuove soluzioni di mutuo a tasso fisso.
L’aumento tassi ha inciso infine anche sulla composizione della domanda di mutuo per fasce di età. In particolare, la fascia di richiedenti Giovani Under 36 ha visto ridurre il suo peso dal 38% delle richieste totali sul canale online nel terzo trimestre 2022 al 29% nel primo trimestre 2023. L’aumento del costo del denaro – a parità di reddito – ha ridotto in maniera sensibile il capitale ottenibile tramite un nuovo mutuo casa. Questa riduzione di capacità di acquisto ha spinto dunque una parte crescente del segmento di mercato Under 36 a rinviare la decisione di acquisto casa e quindi la decisione di richiesta mutuo. Sui prossimi mesi, la proroga sino al 30 giugno 2023 delle agevolazioni previste dal Fondo di Garanzia Prima Casa Consap e le nuove offerte mutuo dedicate al segmento Under 36 – con tassi scontati per i giovani e durate sino a 40 anni – dovrebbero contribuire a sostenere la domanda di questo importante segmento.