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Crif, il calo delle surroghe fa crollare le richieste di nuovi mutui (-24,3%)

Mutui, il 72% delle richieste nel Q4 del 2022 si è orientata verso il tasso fisso

Accelerano le surroghe

Di Tobia Zanotti
3 Febbraio 2023

La forte evoluzione degli indici di riferimento Euribor e IRS avvenuta nel corso dell’ultimo trimestre 2022, impatta in maniera incisiva sulla tipologia di tasso preferita da privati e famiglie che, nel momento della scelta, tornano a optare per i mutui a tasso fisso. E’ quanto emerso dalla Bussola mutui Crif e MutuiSupermarket.it relativa al quarto trimestre 2022.

In particolare, indice Euribor 3 mesi salito da un valore medio dell’1,43% a ottobre a un 2,23% medio a dicembre e un indice IRS a 20 anni che nello stesso periodo è diminuito da un valore medio di 2,96% a un valore medio del 2,57%, hanno spinto una parte sempre crescente della platea dei potenziali mutuatari a optare per la scelta di un mutuo a tasso fisso.

La percentuale delle richieste sul canale online di mutuo a tasso fisso sono passate dal 58% del totale nel terzo trimestre 2022 al 72% del totale nell’ultimo trimestre dell’anno. Allo stesso tempo, il forte aumento degli indici Euribor a 3 mesi avvenuto a partire da inizio 2022 – aumento che ha portato l’Euribor 3 mesi a crescere di un 2,85% complessivo sull’anno, da un valore negativo pari a -0,55% a gennaio 2022 a un valore di 2,30% a gennaio 2023 – ha prodotto nel corso dei mesi un forte e significativo aumento dell’importo della rata per i privati e famiglie già sottoscrittori di mutui a tasso variabile.

Questo ha comportato, a partire dal terzo trimestre 2022, una forte ripresa della domanda di mutuo con finalità surroga – a tasso fisso o tasso variabile con Cap – trainata da mutuatari interessati a mettersi al riparo da futuri e probabili ulteriori aumenti della rata. La domanda di mutui con finalità surroga sul canale online è quindi passata a spiegare dall’8% del totale richieste nel secondo trimestre all’11% nel terzo trimestre e infine al 24% nel quarto trimestre 2022.

Secondo l’analisi della Bussola, la domanda di mutuo con finalità surroga è attesa in ulteriore rafforzamento sui prossimi trimestri, date le aspettative di continuo aumento degli indici Euribor 3 mesi nel corso del 2023. Osservando infatti le quotazioni dei futures sull’Euribor 3 mesi scambiati al mercato Liffe di Londra, si può evincere l’aspettativa degli operatori di mercato che si attendono un Euribor 3 mesi in crescita sino ad un 3,5% previsto a settembre 2023. È ragionevole dunque attendersi, secondo gli esperti di Crif e Mutui Supermarket, che questo ulteriore aumento atteso dell’Euribor 3 mesi – oggi a valori attorno allo 2,30% – potrà indurre un crescente numero di mutuatari con contratti a tasso variabile a considerare una surroga del proprio mutuo verso una soluzione a tasso fisso o a tasso variabile con Cap.

L’aumento di popolarità registrato per i mutui a tasso fisso nel corso del quarto trimestre è ad ogni modo da collegarsi anche a un restringimento della forchetta di differenza fra tassi fissi finiti e tassi variabili.

Prendendo in considerazione ad esempio un mutuo a tasso fisso per acquisto casa di durata 20 anni – importo 140.000 euro e valore immobile 220.000 euro – un richiedente di 35 anni può rilevare sul mercato un miglior tasso fisso finito pari al 3,12% e ottenere una rata mensile fissa di 785 euro; per la medesima operazione il miglior tasso variabile permette di ottenere oggi un tasso del 2,56% con una rata mensile di 746 euro, inferiore di 39 euro rispetto alla rata fissa ma sicuramente prevista in decisa crescita sui prossimi mesi. La ridotta differenza di tassi fra mutui a tasso fisso e mutui a tasso variabile (differenza di 56 punti base nell’esempio) e le aspettative di aumento indici Euribor nel corso del 2023 (per ulteriori 120 punti base) sono quindi ulteriori fattori che spiegano il forte ritorno di popolarità del mutuo a tasso fisso nel momento della scelta tasso.

“Continua l’avanzata degli indici Euribor – cresciuti negli ultimi 12 mesi di poco meno del 3% e, quasi sicuramente, destinati ad aumentare di un ulteriore 1% nel corso del nuovo anno – mentre gli indici IRS diminuiscono marcatamente nel quarto trimestre 2022, complici aspettative di politica monetaria meno stringente grazie ai primi segnali di rallentamento inflazione. In questo scenario di forte volatilità tassi, la domanda di mutuo si riposiziona di nuovo in maniera evidente sulla scelta del tasso fisso, che arriva a rappresentare circa il 72% delle preferenze di privati e famiglie sul canale online. Parallelamente la domanda di mutui con finalità surroga torna ad assumere un ruolo centrale, arrivando a spiegare nel quarto trimestre 2022 circa 1 richiesta su 4 del totale richieste raccolte sull’online”, spiega Stefano Rossini, amministratore e fondatore di MutuiSupermarket.it. “La domanda di surroga odierna risulta trainata da mutuatari già sottoscrittori di mutui a tasso variabile che, dopo circa 5-8 mesi di osservazione di continui aumenti della propria rata di mutuo – decidono di correre ai ripari e proteggersi da ulteriori incrementi attesi degli indici Euribor sui prossimi trimestri. L’appetibilità della scelta di una surroga – da mutuo a tasso variabile a mutuo a tasso fisso – risulta in aumento da ottobre ad oggi grazie anche alla riduzione osservata degli indici IRS sull’ultimo trimestre dell’anno. La forchetta di differenza tassi fra mutui a tasso variabile e fisso è dunque in continuo restringimento e, in ipotesi di stabilizzazione tassi IRS, potrebbe anche azzerarsi sui prossimi mesi, offrendo una opportunità quanto mai interessante per tutti quei consumatori che sono interessati tramite una surroga a bloccare la propria rata mensile per l’intera durata residua del proprio mutuo.”

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