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Lombardia, 2021 anno record per l’industria delle costruzioni

Abi-Cerved, settore costruzioni a forte rischio deterioramento del credito nel 2024

Si spera nell'effetto Pnrr

Di Tobia Zanotti
1 Febbraio 2023

Per la prima volta in 10 anni le banche italiane si attendono un aumento dei crediti deteriorati, frutto dell’estrema incertezza economica, del caro energie e dell’aumento dei tassi, a fronte della fine delle misure pubbliche di sostegno.

Secondo quanto emerso dal rapporto Abi-Cerved il tasso di deterioramento del credito alle imprese, (l’indicatore che esprime la percentuale dei crediti in bonis ad inizio anno che nel corso dell’anno diventano non performing) a fine 2022 aumenta dal 2% al 2,3% e salirà nel 2023 al 3,8% per poi scendere nel 2024 al 3,4%. Si tratta di un valore lontano dal picco (7,5%) toccato nella crisi del 2012.

Secondo esperti di Abi-Cerved inoltre, nel 2024, il tasso di deterioramento sarà superiore al 2019 per ogni classe dimensionale. A livello assoluto, il tasso di deterioramento più elevato verrà raggiunto dalle microimprese (3,6% nel 2024 vs 3,2% nel 2019). Sia In termini relativi che assoluti, il tasso di deterioramento crescerà maggiormente per le grandi imprese, che nel 2024 segneranno un aumento di 1,3 punti percentuali rispetto al 2019 (2,7% nel 2024 vs 1,4% nel 2019); un aumento sostanzioso si riconoscerà anche per le medie imprese (+1,1 punti percentuali; 1,7% nel 2019 vs 2,9% del 2024). Le piccole imprese passano dal 2,1% del 2019 al 2,6% del 2024.

Per quanto riguarda i settori, nel 2024 le costruzioni rappresentano il comparto con il tasso di deterioramento più elevato; nonostante questo, tuttavia, appaiono essere l’unico settore che nel 2024 presenterà un tasso ancora minore rispetto al periodo pre-Covid (3,8% nel 2024 vs 4% nel 2019). Rilevante può essere il beneficio che le costruzioni potranno trarre delle grandi opere pubbliche finanziate dai fondi Pnrr.

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