Chiuso l’iter di risanamento dell’area ex Neca di Pavia, un sito dismesso tra la ferrovia e il canale del Navigliaccio, la Fondazione Banca del Monte di Lombardia, proprietaria dell’area, si è affidata a Redo Sgr per la fase successiva di valorizzazione e trasformazione dell’area, con l’obiettivo di restituire alla città di Pavia uno dei suoi principali simboli post-industriali.
Un luogo strategico per la sua posizione baricentrica rispetto al centro storico, al Policlinico San Matteo e alla città universitaria, ben collegato a Milano e al resto del Paese attraverso la rete ferroviaria e la vicina stazione; la restituzione dell’area alla città consentirà di unire e rendere permeabili due ambiti cittadini oggi divisi tra loro.
Il fondo immobiliare dedicato al progetto “UnaPavia”, presentato al Consiglio Comunale, avrà il compito di creare il contesto idoneo per la trasformazione e lo sviluppo dei lotti funzionali che saranno commercializzati presso investitori specializzati nelle relative asset class, con priorità per gli investimenti che avranno un ritorno non solo finanziario ma anche di impatto sociale e di sostenibilità ambientale.
Allo sviluppo del progetto parteciperà Re-City, il fondo di Redo specializzato nella rigenerazione urbana a impatto sociale a cui partecipano Fondazione Cariplo, Inarcassa e il sistema delle cooperative lombarde, in cui a breve entrerà, con una quota fino a 10 milioni, anche la Fondazione Banca del Monte di Lombardia.
Sarà Redo che si occuperà della promozione urbanistica e commerciale dell’area, seguendo innovativi modelli di mix funzionale (residenza, verde, infrastrutture sociali, spazi condivisi, servizi e common ground commerciale, mobilità sostenibile, alta qualità e vivibilità dello spazio pubblico, smartizzazione del distretto, alte prestazioni energetiche ed ambientali).
Il progetto prevede l’insediamento sull’area di un campus universitario di nuova generazione con circa 500 posti letto convenzionati con il Comune e dedicati agli studenti della città universitaria, dotato di un hub di servizi e spazi comuni sul modello dello student housing sviluppato negli ultimi dieci anni a Milano.
Oltre che alla città universitaria, UnaPavia guarderà anche ai bisogni della popolazione anziana autosufficiente presente in città e nelle sue ampie zone limitrofe. Ecco che allora nell’ambito della funzione residenziale – sono circa 26.000 i mq su cui si prevede di realizzare residenze – potranno trovare spazio anche le sperimentazioni per insediamenti dedicati agli anziani autosufficienti, il cosiddetto senior living, e i moduli di residenze temporanee per i city users a scopo sanitario.
Non mancheranno anche funzioni più commerciali, nei restanti 10.000mq, anche se sempre rigorosamente connesse ai bisogni della città, come un insediamento alberghiero che possa incrementare l’ospitalità cittadina per turismo ed eventi, anche congressuali, ed un common ground commerciale funzionale al collegamento tra la stazione e la città, nonché al commercio di prossimità che sarà richiamato dal nuovo insediamento.
L’approccio di UnaPavia sarà quello di dare priorità ai lavori di sistemazione dell’intero sito, che dovranno prima di tutto assicurare l’accesso sia dal Rondò dei Longobardi che dal retro della stazione ferroviaria, sulla via Brichetti, con un collegamento stradale che correrà parallelo alla ferrovia e collegamenti ciclo-pedonali che si snoderanno all’interno di un nuovo parco urbano.
La Fondazione Banca del Monte di Lombardia ha espresso soddisfazione per l’avvio di questa seconda fase. “L’iniziativa è di straordinaria importanza per la città e per la Comunità di Pavia, perché da un lato sana una vecchia ferita nel suo tessuto urbanistico-sociale, dall’altra consentirà di dare una nuova moderna immagine alla città stessa. L’enorme investimento effettuato dalla Fondazione negli anni potrà trovare nel prossimo futuro un suo adeguato ritorno, prima civile-sociale, poi economico”, ha dichiarato ilm presidente della Fondazione, Mario Cera.
“Una combinazione di differenti funzioni al servizio delle diverse vocazioni della città e un uso strategico dello spazio pubblico in sinergia con gli spazi privati”, ha aggiunto Fabio Carlozzo, amministratore delegato di Redo, “sono i presupposti di interventi di rigenerazione urbana che danno vita a luoghi moderni, accoglienti e sostenibili, dove convivono differenti generazioni.”