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Al via il premio “Access City Award” 2023 per le città più accessibili dell’Ue

Ue, nuovi requisiti per condivisione dati su locazioni a breve termine

Aumenteranno trasparenza per identificazione dei locatori

Di Tobia Zanotti
7 Novembre 2022

Maggiore tutela per gli affitti short term. La Commissione europea ha adottato una proposta di regolamento per aumentare la trasparenza nel settore della locazione di alloggi a breve termine e aiutare le autorità pubbliche a garantire uno sviluppo equilibrato di tale attività nell’ambito della sostenibilità del settore turistico. Sebbene offrano molti vantaggi per i locatori e i turisti, le prenotazioni di alloggi a breve termine possono suscitare infatti preoccupazioni per alcune comunità locali che si trovano ad affrontare, ad esempio, la mancanza di alloggi a prezzi accessibili. Le nuove norme miglioreranno la raccolta e la condivisione dei dati provenienti dai locatori e dalle piattaforme online. Questo, a sua volta, fornirà elementi per l’elaborazione di politiche locali efficaci e proporzionate al fine di affrontare le sfide e le opportunità connesse al settore della locazione a breve termine.

Le nuove norme proposte contribuiranno a migliorare la trasparenza per quanto riguarda l’identificazione e l’attività dei locatori di alloggi a breve termine, nonché le norme che sono tenuti a rispettare, e faciliterà la registrazione dei locatori. Affronteranno inoltre l’attuale frammentazione delle modalità secondo cui le piattaforme online condividono i dati e, in ultima analisi, contribuiranno a prevenire la presenza negli elenchi di voci illegali. Nel complesso, si contribuirà a costruire un ecosistema turistico più sostenibile e si sosterrà la relativa transizione digitale.

Il nuovo quadro proposto una volta introdotto dalle autorità nazionali, armonizzerà i requisiti in materia di registrazione per i locatori e le loro unità immobiliari locative a breve termine: i sistemi di registrazione dovranno essere interamente online e di facile utilizzo.  È opportuno richiedere la comunicazione di una serie analoga di informazioni pertinenti sui locatori e sulle loro unità immobiliari, vale a dire “chi”, “cosa” e “dove”. Nella fase finale della registrazione, i locatori dovrebbero ricevere un numero di registrazione unico.

Inoltre, chiarirà le norme volte a garantire che i numeri di registrazione siano esposti e controllati: le piattaforme online dovranno rendere facile per il locatori l’esposizione dei numeri di registrazione sulle loro piattaforme. Dovranno inoltre verificare in modo casuale se i locatori registrano ed espongono i numeri corretti. Le autorità pubbliche potranno sospendere la validità dei numeri di registrazione e chiedere alle piattaforme di depennare dagli elenchi i locatori non conformi.

Quindi, razionalizzerà la condivisione dei dati tra le piattaforme online e le autorità pubbliche: le piattaforme online dovranno condividere con le autorità pubbliche i dati relativi al numero dei pernottamenti in locazione e dei locatari una volta al mese, in modo automatizzato. Sono previste possibilità di comunicazione dei dati meno onerose per le piattaforme piccole e le micropiattaforme. Le autorità pubbliche potranno ricevere tali dati attraverso i “punti di ingresso digitali unici” nazionali, favorendo così un’elaborazione delle politiche ben mirata;

Poi, consentirà il riutilizzo dei dati, in forma aggregata: i dati generati in base alla proposta, in forma aggregata, saranno utilizzati per le statistiche sul turismo prodotte da Eurostat e confluiranno nel futuro spazio europeo di dati per il turismo. Tali informazioni sosterranno lo sviluppo di servizi innovativi connessi al turismo;istituirà un efficace quadro di attuazione: gli Stati membri monitoreranno l’attuazione di tale quadro di trasparenza e stabiliranno le sanzioni applicabili all’eventuale violazione degli obblighi del suddetto regolamento.

La proposta della Commissione sarà discussa in vista dell’adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Dopo l’adozione e l’entrata in vigore, gli Stati membri disporranno di un periodo di due anni al fine di istituire i meccanismi necessari per lo scambio di dati.

La locazione a breve termine è in rapida crescita nell’UE, in gran parte grazie all’impulso impresso dall’economia delle piattaforme. Rappresentano circa un quarto di tutta la capacità ricettiva dell’UE e il loro numero è in significativo aumento in tutta l’UE. Questa tendenza si è confermata durante la crisi COVID-19: il numero di prenotazioni di alloggi a breve termine durante le estati del 2020 e del 2021 è stato superiore ai livelli del 2018. Inoltre il numero di prenotazioni nel primo semestre del 2022 è aumentato del 138% rispetto allo stesso periodo del 2021. Le locazioni a breve termine sono diventate fondamentali per l’ecosistema turistico dell’UE, compresi i locatari e i locatori, e per molte comunità, creando sia opportunità che sfide.

La proposta di regolamento relativo alla raccolta e alla condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi a breve termine costituisce un’azione chiave del “Percorso di transizione per il turismo”, pubblicato nel febbraio 2022. La proposta è stata annunciata nella strategia della Commissione per le PMI del marzo 2020 al fine di promuovere lo sviluppo equilibrato e responsabile dell’economia collaborativa in tutto il mercato unico, nel pieno rispetto degli interessi pubblici. Integrerà. inoltre. gli strumenti esistenti, in particolare la normativa sui servizi digitali, che disciplina le piattaforme online, e le norme della direttiva relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale (DAC7).

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