Non solo case, uffici e logistica. Il mercato dei vigneti continua a rivestire una posizione importante all’interno del panorama italiano, complice il grande favore del mercato turistico e di quello agroalimentare. “L’Italia è tra i primi posti al mondo come produzione di vino con 350 varietà ufficialmente riconosciute coltivate in 20 diverse regioni vinicole”, hanno spiegato gli esperti del centro studi Tencnocasa che hanno passato in rassegna l’andamento del mercato nelle diverse regioni italiane. “La tradizione vinicola non si arresta, anzi avanza e diventa un driver importante per l’Italia in cui attualmente ci sono oltre un milione di vigneti attivi. Anche per questo motivo, i turisti scelgono l’Italia per le vacanze comprensive di degustazione di vini, in particolare nelle regioni vinicole più famose. Ad essere interessati sono anche stranieri innamorati delle nostre terre, investitori che vogliono lanciarsi nel settore turistico ed enogastronomico e sviluppare aziende vinicole nei meravigliosi territori del Bel Paese”.
VALDOBBIADENE
VIGNETI. Edoardo Cunzo, Affiliato Tecnocasa
E’ rarissima l’offerta di terreni da destinare a vigneti. Ancor di più nella zona di Valdobbiadene, dove ci sono terreni con denominazione Doc. Questi ultimi possono arrivare a costare intorno a 50/70 euro al mq contro una media di 15 euro al mq per terreni senza denominazioni Doc. I primi sono acquistati prevalentemente da importanti aziende agricole. Tra Santo Stefano e San Pietro di Barbozza, è infatti presente la zona dove si produce il Cartizze. Parliamo di un luogo talmente unico che un terreno in quella zona di Valdobbiadene può arrivare a 100-120 euro al mq.
OLTREPO’ PAVESE
VIGNETI. Stefano Cristini, Affiliato Tecnocasa
La maggior parte delle richieste rimane in capo a coltivatori diretti e imprenditori agricoli autoctoni, con qualche eccezione: dal 2021 si riscontra interesse di clienti del Nord Europa, soprattutto olandesi. Per quanto riguarda i prezzi, i terreni con vigneti in produzione variano da 2.500 a 4.000 euro a pertica con punte di 5.000 euro a pertica nella pregiata zona della Valle Versa.
ALBA E LANGHE
VIGNETI. Enrico Garino, Affiliato Tecnocasa – Roberto Pasquero, Affiliato Tecnocasa
Mercato dinamico quello dei terreni, in particolare se destinati alla produzione di Barolo e Barbaresco. Importanti aziende stanno acquistando a prezzi elevati, anche 3 milioni all’ettaro, con la conseguenza che quelle più piccole si stanno indirizzando verso la zona di Tortona e del Monferrato dove acquistano terreni da destinare alla produzione di altri vini. Il mercato dei terreni per la produzione di vini doc tiene perché contingentata. Negli ultimi anni cresce l’interesse per la denominazione di origine controllata e garantita “Alta Langa”, riservata ai vini spumanti, ottenuti esclusivamente con la rifermentazione in bottiglia, dalle uve provenienti dai vitigni Pinot nero e Chardonnay, provenienti dai vigneti coltivati ad altitudini più alte, come nel caso dei Comuni dell’Alta Langa dove prima erano presenti boschi e noccioleti. Questo sviluppo agricolo permette di far conoscere meglio il territorio dell’Alta Langa e concorre all’aumento della domanda di immobili.
MONFERRATO
VIGNETI. Laura Caracciolo, Affiliata Tecnocasa
Costigliole è zona di Barbera e, in parte, Moscato. I vigneti sono ricercati soprattutto da aziende vinicole. Per quanto riguarda i terreni agricoli seminativi non si supera 1 euro al mq, mentre per i vigneti (prevalentemente a Barbera) a Costigliole d’Asti e dintorni si può arrivare a circa 40 mila euro all’ettaro; mentre i vigneti a Moscato, in ottimo stato e buona esposizione, sulle colline nel versante verso la provincia di Cuneo, hanno raggiunto 70 mila-80 mila euro (all’ettaro). In aumento la richiesta di terreni coltivati a vigna da parte di acquirenti scandinavi, inglesi e svizzeri.
VALPOLICELLA
VIGNETI. Erika Ottolini, Affiliata Tecnorete
Il valore dei vigneti, misurati in campi, dipende dall’andamento dell’Amarone che lo scorso anno è aumentato del +27% rispetto al 2020. E’ necessario distinguere i campi in DOC classico e DOC non classico, che hanno due quotazioni differenti. Prima del covid il DOC classico si aggirava a 150.000 euro a campo, post covid lo stesso campo vale 180 – 200.000 euro. Mentre il campo DOC non classico dopo la pandemia ha subito un ribasso e attualmente un campo si aggira attorno a 100.000 euro. Questa seconda opzione è poco valutata, però da chi vuole acquistare un vigneto; si prende in considerazione un campo DOC non classico solo se si trova in una posizione centrale con possibilità di costruire una cantina, in questo caso il valore può aumentare fino a 110 – 120.000 euro.
FRANCIACORTA
VIGNETI. Massimo Rizzotti, Affiliato Tecnocasa
Considerando la ridotta estensione del territorio e la continua ascesa delle vendite dei vini franciacortini, non sono presenti molti terreni coltivati a vigneto. Si tratta principalmente di un mercato interno per lo più destinato alle cantine già presenti sul territorio che si contendono le aree, con una piccola percentuale di viticoltori privati che si affacciano a questa professione per hobby o con piccole realtà. I valori variano a seconda dell’esposizione, del tipo di terreno nonché dall’età delle viti: si parte da un minimo di 200.000 euro per ettaro, fino ad arrivare a cifre molto elevate.
LAZIO
VIGNETI. Gianni Roscioli, Consulente Tecnocasa
In provincia di Frosinone c’è particolare interesse per la produzione di due vini: il Cesanese del Piglio DOCG e il Cabernet di Atina. Tra le colline della Ciociaria e i monti Ernici, nei territori dei comuni di Piglio, Affile, Serrone, Anagni, Paliano ed Acuto, vi sono distese di vigneti: è la zona di produzione del Cesanese Docg, un ottimo vino rosso. Il Cesanese, unico vitigno autoctono rosso del Lazio, nel 1973 è stato riconosciuto DOC e poi nel 2008 è arrivata la Docg. I valori dei vitigni per ettaro all’interno della zona DOC variano da un minimo di 70.000 euro a un massimo di 100.000 euro per ettaro, valori che cambiano in base all’esposizione e all’età del vigneto. I proprietari delle aziende vinicole e gli acquirenti sono prevalentemente italiani. Tra le colline della Ciociaria, nel territorio della Valle di Comino, nei comuni di Atina, Gallinaro, Belmonte Castello, Picinisco, Sant’Elia Fiumerapido, Alvito, Villa Latina, San Donato Valcomino, Vicalvi, Casalattico, Casalvieri e Settefrati ha origine il Cabernet di Atina. Il Cabernet di Atina è un vino dal colore rosso rubino riconosciuto Doc nel 2011. I valori dei vitigni per ettaro di questa tipologia all’interno della zona DOC variano da un minimo di 50.000 euro a un massimo di 80.000 euro per ettaro, a seconda di esposizione ed età del vigneto.