Nel corso del secondo trimestre, il volume di investimenti nell’immobiliare non residenziale in Italia è stato pari a 3,1 miliardi di euro. Aggiunto a quello del primo trimestre, questo dato ha permesso di raggiungere un livello di 6,4 miliardi di euro in soltanto sei mesi come certificato dall’ultima analisi condotta da Colliers International. “Il mercato è stato trainato dalla logistica, ma anche dalle altre asset class che hanno performato meglio rispetto allo stesso periodo del 2021”, ha spiegato Simone Roberti, responsabile dell’ufficio studi di Colliers in Italia. “In termini di uffici, il volume del semestre ha superato quello di tutto il 2021 grazie principalmente a transazioni core la cui commercializzazione è iniziata prima della crisi in Europa dell’Est, come per esempio l’immobile di Piazza Indipendenza a Roma locato a Kpmg”. E cosa dire della logistica? Secondo Roberti, questa asset class si conferma ancora particolarmente ricercata dagli investitori. “Sul trimestre, il volume investito è risultato essere il più elevato, superiore al miliardo. Sul semestre, il valore delle transazioni è aumentato del 120% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. Bene anche gli hotel i cui segnali di ripresa appaiono oggi più evidenti in Italia nel corso del trimestre, con il ritorno del turismo. “Due delle operazioni più importanti sono avvenute a Roma. Da una parte, vi è stato il passaggio di mano dell’Hotel Majestic su Via Veneto, mentre dall’altra è stato venduto un edificio per uffici a Piazza San Silvestro che sarà riconvertito e diventerà il nuovo Four Seasons della Capitale”, ha sottolineato Roberti. Entusiasmo ancora contenuto, invece, per il comparto retail. Nel corso del trimestre, il database di Colliers non ha registrato infatti transazioni superiori ai 50 milioni di euro, confermando il momento particolare del settore. “Abbiamo osservato un’attività intensa di asset management per valorizzare i loro prodotti e riuscire ad essere pronti per le richieste dei conduttori”, ha aggiunto il responsabile della ricerca di Colliers. “Passato il momento peggiore della pandemia, i consumi stanno ritornando sui livelli precedenti al 2020”.
Guardando invece ai due mercati principali, ovvero Roma e Milano, il capoluogo lombardo rimane la città principale per gli investimenti immobiliari, in particolare quelli negli uffici. “Le due operazioni di maggior rilievo hanno riguardato un edificio core nei pressi del Duomo e un edificio recente che sarà ristrutturato in zona Tortona”, ha spiegato Roberti. “Per i prodotti core, i rendimenti raggiunti sono ancora molto bassi ma si comincia a osservare una diminuzione del numero di partecipanti alle procedure di vendita. Si mantiene elevata, invece, la domanda di prodotti residenziali e alcune operazioni hanno interessato immobili che verranno ristrutturati nei prossimi anni, come il portafoglio acquistato da Hines nel semicentro milanese”. E cosa dire della Capitale? Secondo le analisi di Colliers, grazie ad alcune importanti transazioni, il volume investito nel mercato romano ha raggiunto degli importanti volumi. “Nel trimestre abbiamo registrato tre transazioni di valore superiore ai 100 milioni”, ha sottolineato Roberti. “Oltre al futuro Four Seasons, le altre riguardano due uffici core nel centro storico e vicino alla stazione Termini che sono stati appena ristrutturati, con un nuovo contratto di locazione e venduti ad un rendimento molto basso. Queste transazioni mostrano bene che i prodotti core di immobili moderni riescono a essere apprezzati e valorizzati dal mercato mentre la vocazione turistica della città spinge alcuni uffici direzionali a trovare una nuova vita”.