Con una rinnovata vivacità del settore ‘retail’ fisico, il Gruppo IGD – Immobiliare Grande Distribuzione chiude il primo semestre 2022 con un utile netto pari a 26,5 milioni di euro in crescita del 36% rispetto al primo semestre del 2021. In particolare, la performance è stata ottenuta per effetto del forte miglioramento registrato tra il primo e il secondo trimestre con i fatturati che nel periodo aprile-giugno 2022 hanno sovraperformato lo stesso periodo del 2019 (+3,5%). Questi risultati sono significativi del fatto che ci sia sempre di più la tendenza, da parte dei consumatori, a visite meno frequenti ai centri commerciali ma più mirate all’acquisto come emerge, ad esempio, dallo scontrino medio del mese di giugno, pari a 27,6 euro, in aumento del +17,3% rispetto allo stesso mese del 2019.
La ripresa che ha caratterizzato il settore retail nel periodo ha permesso al Gruppo IGD di ricommercializzare in maniera rapida gli spazi lasciati vacanti dagli operatori più duramente impattati dalle misure restrittive che hanno caratterizzato il biennio 2020-2021 e dai cambiamenti delle abitudini di acquisto dei consumatori. A fronte di 10.600 metri quadrati di spazi liberati nel periodo, sono stati ricomercializzati nel periodo 13.190 i mq. In totale sono stati sottoscritti 113 contratti tra rinnovi (51) e turnover (62) con un incremento medio dei canoni pari a +2,5 per cento.
Grazie a queste attività, il tasso di occupancy del portafoglio italiano, pari al 95,1%, è in miglioramento di 30 punti base rispetto al 31 marzo 2022 quando era risultato pari a 94,8%.
Le aperture dei punti vendita commercializzati si rifletteranno sui conti del secondo semestre 2022.
I RISULTATI ECONOMICI
Il Net rental income è stato pari a 57,1 milioni di euro in crescita del +2,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre a perimetro omogeneo l’incremento è del 16,0%. La variazione rispetto al dato restated è pari a +14,0%.
L’Ebitda della gestione caratteristica è pari a 51,8 milioni di euro (+2,3%) con un margine pari al 71,3%, mentre la marginalità dell’Ebitda caratteristico Freehold (relativo al perimetro immobiliare di proprietà) si attesta al 73,3%. Migliora il saldo della gestione finanziaria pari a 14,3 milioni di euro: il dato, depurato da partite contabili relative a IFRS 16 e oneri non ricorrenti, è in miglioramento del 15,3% rispetto al 30 giugno 2021. L’Utile netto ricorrente (FFO) è pari a 34,0 milioni di euro (+11,0% rispetto al 30 giugno 2021). Per quanto concerne le spese energetiche dei centri commerciali, incluse nei costi diretti a carico di IGD, è stato evidenziato un peggioramento che tuttavia sarà maggiormente evidente nel secondo semestre per effetto dell’allungamento dei tempi per l’allestimento dei locali già commercializzati, per i quali le spese condominiali sono a carico della proprietà fino alla consegna ai tenant.
STRUTTURA PATRIMONIALE
A fine giugno il costo medio del debito si è attestato a 2,08% in calo rispetto al 2,20% di fine 2021. La Posizione Finanziaria Netta è pari a -1.001,6 milioni di euro e il rapporto Loan to Value si è attestato a 45,5%, in incremento rispetto al 44,8% di fine 2021: a fronte di un cash flow netto generato nei primi 6 mesi di circa 24,1 euro milioni il pagamento per intero del dividendo in data 11 maggio 2022 ha pesato sul rapporto, atteso in miglioramento nella seconda parte dell’anno.
LA NUOVA GUIDANCE
Tenuto conto delle dinamiche operative quali, in particolare, lo slittamento nell’apertura di Officine Storiche a Livorno, le nuove commercializzazioni che avranno effetti economici diluiti nel corso del secondo semestre, l’incremento significativo delle spese energetiche dei centri commerciali e le prospettive per i prossimi mesi, caratterizzate da incertezze nel quadro macroeconomico e politico, pur considerando i buoni risultati conseguiti dal Gruppo IGD nel primo semestre 2022, in linea con le previsioni di budget, la Società ha elaborato una nuova stima per la guidance FFO 2022, che conferma una crescita rispetto al 2021 pari a +2/3% (ovvero +17/18% tenuto conto della cessione di asset a fine 2021), anche se inferiore rispetto a quanto comunicato a febbraio.