Primo importante traguardo per il fondo Coima Esg City Impact Fund. Fondazione Enpam ha fatto il suoi ingresso nel veicolo di investimento immobiliare gestito da Coima Sgr portando così la raccolta del fondo a 521 milioni di euro, poco distante dall’obiettivo dei 600 milioni fissato per la fine dell’anno in vista di arrivare al target finale di un miliardo di euro.
Tra gli altri sottoscrittori delle quote del del fondo figurano Cassa Forense, Cassa Dottori Commercialisti, Inarcassa, Bcc Credito Cooperativo, Fondazione Cariparo, Compagnia di San Paolo e la stessa Coima Sgr.
L’annuncio è stato dato nel corso di un incontro di dialogo con alcuni tra i più importanti investitori istituzionali nazionali a cui hanno partecipato Alberto Oliveti (Presidente AdEPP e Fondazione ENPAM), Sergio Corbello (Presidente Assoprevidenza), Giovanni Maggi (Presidente Assofondipensione), Francesco Profumo (Presidente ACRI e Fondazione Compagnia di San Paolo), al fine di affrontare – come focus dell’incontro – l’analisi dell’impatto dei real asset nel contesto economico attuale e la risposta che gli investitori istituzionali italiani possono dare per contribuire a sostenere la competitività del Paese, nel rispetto dei propri obiettivi finanziari.
“Se vogliamo essere previdenti dobbiamo capire che in questo momento già difficile a livello climatico e internazionale, la nostra attività caratteristica presenta un nuovo problema perché paghiamo inflazione e non incassiamo inflazione”, ha spiegato Oliveti. “Tenere soldi fermi vuol dire perderne, quindi essere prudenti e lungimiranti significa operare in maniera molto flessibile e tempestiva, ma sarà possibile solo se non saremo incatenati da tetti, vincoli e divieti rigidi legati a schemi del passato. Forse questo è il momento di investire più sul Paese e vogliamo poterlo fare. Sviluppare rigenerando, e rigenerare rispettando. Credo sia questo il succo di un progetto urbanistico avanzato.”
Della stessa idea anche Sergio Corbello: “I fondi pensione collettivi hanno un approccio opposto circa l’investimento in real asset: i “vecchi” (riserve per 66,5 miliardi) lo praticano con continuità mentre i “nuovi” (63,5 miliardi) quasi lo ignorano. Per essi è immaginabile un crescente interesse nei riguardi dei FIA a base immobiliare, in ottica di diversificazione e a compensazione dell’andamento negativo di altre asset class. Non va peraltro disatteso il ruolo dei titoli di Stato, tornati a rendimenti attrattivi. Questa considerazione vale anche per tipologie di investimento legate alla transizione del Paese e al PNRR. I fondi pensione, per vincoli ordinamentali e per scelte autonome (preesistenti), non possono compiere interventi diretti. Le forme potranno agire indirettamente, attraverso la sottoscrizione di FIA specializzati.”
Secondo Francesco Profumo, “il fondo di Coima va nella direzione di un paese moderno. Le fondazioni hanno imparato a diversificare e questa diversificazione negli ultimi anni è stata molto positiva anche nei periodi difficili. Il fondo Coima ESG City Impact ha una grande attenzione ai temi ambientali, sociali e digitali: le fondazioni oltre a essere investitori possono diventare soggetti molto interessanti perché questi tre elementi sono essenziali fra quelli messi in atto dalle fondazioni nel corso degli ultimi anni. In prospettiva il tema della rigenerazione urbana si conferma come una delle priorità delle fondazioni e mi aspetto che ci siano nel prossimo futuro attività di investimento.”