Sono diversi i trend che sono sotto i riflettori del mercato immobiliare di oggi, come ha evidenziato l’Osservatorio ‘Abitare in Europa’ presentato a Milano durante il convegno ‘Forum dell’Abitare 2022’ e realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Abitare Co. Tra questi uno dei più importanti è sicuramente quello del ‘build to rent’ – costruire per affittare –, come ha sottolineato la presidente di Assoimmobiliare Silvia Rovere, al momento di tirare le conclusioni dell’evento dedicato a professionisti e stakeholder del settore.
“Oggi investire nel ‘build to rent’ – ha spiegato – non vuol dire solo seguire un trend di domanda che aumenta con costanza sul mercato. È infatti anche percorrere la strada che serve all’Italia per riuscire a crescere nel modo giusto a livello immobiliare colmando il gap con gli altri grandi Paesi europei. Non si parla più di un modello che va a cercare il pubblico di chi non si può permettere un acquisto: si tratta invece di fare proposte a un target che già da solo va alla ricerca di queste nuove soluzioni dell’abitare. Quelle che comprendono oltre alla casa anche quei servizi – come sorveglianza, conciergerie, soluzioni per fitness e wellness, domotica e spazi comuni – che sono considerati sempre più indispensabili.
E così oggi il residenziale è più che mai un porto sicuro nel quale si deve investire proprio perché c’è una domanda crescente in tutta Europa. In Germania, ad esempio, solo lo scorso anno sono stati investiti nel ‘build to rent’ circa 90 miliardi di euro perché si è capito che è anche un modo semplice per arrivare a quella transizione ecologica che è altrettanto richiesta dal mercato, soprattutto dalle fasce più giovani. La macro sfida immobiliare di oggi è creare del prodotto che ancora non c’è anche da un punto di vista energetico: solo il 5% delle abitazioni oggi in Italia è stata costruita dopo il 2011 e oltre il 50% ha addirittura più di 50 anni di vita”.
In Europa, spiega lo stesso Osservatorio, il comparto immobiliare rimane il preferito dagli investitori istituzionali, nonostante le incertezze causate da guerra e inflazione: nel primo semestre del 2022, gli investimenti relativi al residenziale si stimano pari a circa 135 miliardi di euro, per una crescita del 7% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda l’Italia invece, il 2021 si è chiuso con un numero record di compravendite immobiliari (circa 750.000) per via di un’alta domanda di acquisto e una politica creditizia espansiva, tendenza che si è confermata anche l’inizio del 2022 per poi rallentare a causa del conflitto in Ucraina.
“Il post pandemia – ha aggiunto Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – ha innescato un nuovo ciclo di crescita dell’immobiliare residenziale europeo. Anche se sono serie le preoccupazioni per guerra e inflazione, la domanda degli investitori è in aumento in tutti i Paesi. E in questo ciclo è il prodotto ‘casa’ al centro della domanda. Tutti la vogliono nuova, sostenibile, adatta allo smart working. Stiamo passando alla domanda di ‘qualità della vita’, che riguarda la casa ma anche il quartiere con i suoi servizi, i trasporti. Si rimettono in gioco i paradigmi dei decenni scorsi. E anche i grandi investitori sono sempre più presenti in quel ‘build to rent’ che rappresenta la principale occasione per il futuro”.
La crescita del mercato immobiliare riguarda anche un ambito davvero singolare, quello della realtà virtuale e del metaverso. Lo ha raccontato, sempre durante il convegno milanese ‘Forum dell’Abitare 2022’, la ricerca ‘La casa nel metaverso’. “Al momento – ha spiegato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – il metaverso è un innovativo mezzo di divulgazione per il mondo della comunicazione, dei giochi, del marketing e della moda. Le aspirazioni dei costruttori, però, vanno oltre questo ruolo e la progettazione di ambienti molteplici e riconoscibili, tipologici e funzionali, punta alla realizzazione di un mondo virtuale che ambisce a diventare un asset class di investimenti concreta”.
Il primo importante aumento degli investimenti immobiliare nel metaverso si è realizzato a fine 2021, quando Mark Zuckerberg ha mutato la denominazione dell’azienda da lui fondata in Meta Platforms, attirando l’attenzione del pubblico delle sue piattaforme, 5,45 miliardi di utenze. Così, nell’ultimo trimestre 2021, ci sono stati circa 315 milioni di euro di investimenti, che hanno permesso di superare i 490 milioni di euro nel corso del 2021. Da qui le grandi aspettative per il 2022, indicate in circa 1,5 miliardi di euro, con gennaio e febbraio che hanno chiuso entrambi con circa 80 milioni di euro di allocazioni.