Nel mese di maggio, le richieste di mutui immobiliari da parte dei giovani under 35 sono salite al 35,4% del totale (contro il 34,9% dello scorso mese) sostenendo l’intero comparto, che complessivamente risulta in flessione (-16,8% rispetto allo stesso mese del 2021) a causa del forte ridimensionamento delle surroghe dovuto al fisiologico esaurimento dei contratti in grado di trarre beneficio dalla rinegoziazione delle condizioni. Sono questi i risultati contenuti nell’ultimo Barometro sui finanziamenti ipotecari realizzato da Crif.
“La domanda di mutui immobiliari risente complessivamente della frenata delle surroghe, che solo nei primi tre mesi dell’anno sono diminuite del 56% rispetto al corrispondente periodo del 2021″, ha spiegato Simone Capecchi, executive director di Crif. “Malgrado l’aumento dei tassi di interesse, a trainare il comparto rimangono le richieste dei giovani che si avvicinano per la prima volta all’acquisto di un immobile, agevolati dagli incentivi statali legati all’età e ai mutui green. I prestiti, invece, seppur in calo rispetto al picco di aprile, continuano a crescere in doppia cifra, spinti dalle richieste indirizzate verso le piattaforme di operatori del credito digitali. In particolare, a maggio, la domanda digitale segna un complessivo +163% rispetto allo stesso periodo del 2021, con la generazione Z capofila con un +321%. In crescita anche baby boomers (+163%) e millennials (+154%)”.
A maggio l’importo medio richiesto per i mutui si è attestato a 146.909 euro, in aumento del +5,6% rispetto al pari periodo 2021. Al contempo le famiglie hanno continuato a privilegiare piani di rimborso maggiormente diluiti nel tempo: l’83,8% delle richieste prevede infatti una durata superiore ai 15 anni, con un valore della rata non eccessivamente impattante rispetto al reddito disponibile, tanto che le richieste di mutui al di sotto dei 150.000 Euro rappresentano il 66,7% del totale.