L’impatto complessivo del Superbonus 110% sull’economia nazionale è stato pari a 195,2 miliardi di euro, con un effetto diretto di 87,7 miliardi, 39,6 miliardi di effetti indiretti e 67,8 miliardi di indotto. Lo evidenzia uno studio condotto da Nomisma, dal quale emerge che il totale dei lavori avviati per l’efficientamento energetico in Italia è arrivato a toccare i 65,3 miliardi di euro a fine gennaio scorso, con un investimento medio di 175.234 euro. Il 47% del totale, pari a 30,5 miliardi di euro (e un investimento medio pari a 594.892 euro), ha riguardato interventi pianificati nei condomini, contro 24,5 miliardi degli edifici unifamiliari (113.846 euro di media) e 10,3 miliardi relativi a edifici indipendenti (96.878 euro di media).
Complessivamente le asseverazioni depositate nel 2022 sono state 372.297 a fronte di un valore degli interventi completati pari a 49,7 miliardi di euro. Sul totale delle asseverazioni, solamente 51.247 hanno riguardato condomini, ovvero la tipologia di abitazioni che maggiormente avrebbero dovuto beneficiare dal provvedimento, contro le 215.105 degli edifici unifamiliari e le 105.945 delle unità funzionalmente indipendenti.
Dai dati raccolti da Enea, inoltre, risulta che 58.355 asseverazioni sono state presentate in Lombardia (il 15,3% del totale, per la precisione), contro le 46.500 del Veneto (12,3%). Le 31.500 del Lazio (8,6%), le 30.700 dell’Emilia-Romagna (8,0%), le 29.600 della Toscana (7,8%) e le quasi 27.000 del Piemonte (7,2%). Secondo le stime del ‘110% Monitor’ di Nomisma i cantieri che dovrebbero conclusi sarebbero circa 232.000 e coprirebbero meno del 2% del parco edifici residenziali in Italia.
Rispetto all’impatto ambientale, dai risultati dello studio emerge una riduzione totale delle emissioni di Co2 in atmosfera, responsabile mediamente del 40% del totale con punte fino al 70% nelle grandi città, stimata in 1,42 milioni di tonnellate. Al riguardo, l’investimento per la transizione ecologica attraverso il Superbonus è risultato pari a 59 euro per tonnellata Co2, contro 52 euro per Trasporti e 95 per Industria. Questo, per altro, si riflette anche sul bilancio delle famiglie, con risparmi di circa 29 miliardi di euro (dati stimati da Nomisma sui cantieri già conclusi).
Nello specifico, per chi ha beneficiato della misura, il risparmio medio in bolletta, considerando anche il periodo straordinario di aumento dei costi dell’energia, è risultato di 964 euro all’anno. Lo studio evidenzia anche una riduzione del 15,5% per un solo salto di classe energetica, 30,9% per un salto di 2 classi energetiche e del 46,4% per un salto di 3 classi. Da non trascurare, infine, l’impatto sociale che, sempre secondo lo studio di Nomisma, ha visto un incremento di 641.000 occupati nel settore delle costruzioni e di 351.000 occupati nei settori collegati.
Se un lato l’implementazione del Superbonus 110% ha indubbiamente prodotto anche effetti collaterali e distorsivi, quali tempi brevi di messa a terra e un aumento dei prezzi che si è riflesso sulla finanza pubblica, vanno pesati i benefici diretti e indiretti sull’economia nazionale. Il superbonus ha avuto l’indubbio merito di contribuire al rilancio della nostra economia in una situazione drammatica come quella pandemica”, commenta Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma. “La misura emergenziale andava, tuttavia, corretta per attenuarne l’eccessiva onerosità, oltre agli evidenti tratti di iniquità e alle conseguenze distorsive che ha generato sul costo dei fattori di produzione. La mancata adozione di modifiche sostanziali ha portato alle drastiche conseguenze degli ultimi giorni, con l’adozione di misure di salvaguardia che, se non emendate, rischiano di decretare l’epilogo di iniziative imprescindibili per il rinnovamento del patrimonio immobiliare italiano. La strategia dei bonus, e con essa la possibilità di cessione dei crediti, non va archiviata ma solo ripensata e per farlo occorrono competenze ed equilibrio. Occorre fare tesoro di un’esperienza straordinaria per definire una politica di rinnovamento che non abbia il fiato corto dell’emergenza”.