Il 2022 del mercato immobiliare in Italia si chiude positivamente con 140 miliardi di fatturato e una crescita del 9,9%. Sono i numeri emersi dall’analisi realizzata da Berkshire Hathaway HomeService presente in Italia con punti di contatto diretto a Milano, Roma, Piacenza e Como. “L’Italia cresce e nel terzo trimestre del 2022 il Pil italiano ha registrato un aumento di circa 4 punti percentuali, di più di quanto vediamo a livello mondiale all’interno del nostro network. Ricchezza più in movimento in Italia, dunque, ma affiancata a un potere d’acquisto indebolito soprattutto dalla guerra, dall’inflazione e dal continuo dubbio sulle risorse energetiche. L’innalzamento dei prezzi dell’immobiliare è specchio di una domanda che non è ancora diminuita. La nostra esperienza ci dice che l’Italia può crescere soprattutto se rimane aperta agli investitori internazionali, che sempre più sono interessati a tutte le offerte della Dolce Vita”, spiega Marcus Benussi, managing partner & general counsel della società.
Negli ultimi anni si è evidenziato un legame stretto tra turismo e investimenti immobiliari: “L’incremento del turismo d’élite nel nostro Paese”, continua Benussi, “mostra segnali simili al pre-pandemia. Si tratta di un indicatore positivo anche per il real estate e per gli investimenti nel settore alberghiero. Ci aspettiamo che l’onda possa avere una ricaduta positiva già nel 2023”.
E il mondo del lusso? “L’offerta bassa e gli acquirenti alto-spendenti rendono il lusso un segmento protetto”, sottolinea Benussi. “Anche se continuano a mancare alcuni investitori bloccati dai contesti di guerra, in primis la Russia, non prevediamo complessivamente nessuna ritirata per il 2023: in Italia sono disponibili agevolazioni, come la flat tax e l’Investor Visa, che sono di grande attrattiva. E poi ci sono trend che aiutano, come il rispetto dell’ambiente anche all’interno degli immobili, il risparmio energetico per l’obiettivo dello ‘spreco zero’, e gli spazi leisure come piscine, aree relax e tecnologiche. Questi sono elementi che oggi danno valore aggiunto”.