Volano gli acquisiti di case per investimento. Secondo le rilevazioni dell’ufficio studi di Tecnocasa, infatti, nel 2022 il 17,5% degli acquisti è stato realizzato per investimento, percentuale in crescita rispetto al 2020 e al 2021 quando, con l’arrivo della pandemia, questo segmento di mercato aveva fortemente rallentato.
Negli ultimi 10 anni, secondo Tecnocasa, le percentuali di acquisto per investimento si sono mantenute all’interno di un intervallo compreso tra il 16% e il 18% sul totale delle compravendite. Un’oscillazione contenuta che evidenzia come la componente “investimento” sia sempre ben presente nel panorama immobiliare italiano. I livelli minimi si erano toccati nel 2014-2015 e nel 2020-2021, in quest’ultimo caso in seguito all’arrivo della pandemia. Il 17,5% registrato nel 2022 determina un ritorno ai livelli del 2012 e del 2016 ed è una soglia che si era superata solo tra il 2017 e il 2019, anni in cui gli acquisti per investimento erano spinti anche dal fenomeno degli short-rent determinato dall’aumento dei flussi turistici nel nostro Paese.
Prendendo in considerazione soltanto le grandi città italiane, la quota media di acquisti per investimento è risultata più alta rispetto alla media nazionale attestandosi al 24,9%. Anche in questo caso Tecnocasa ha registrato un aumento rispetto al 2020 e al 2021 quando ci si fermava al 24,4% e al 23,2%.
Tra le grandi città italiane è Napoli quella che nel 2022 ha mostrato la percentuale più alta di acquisti per investimento, arrivando al 35,8% sul totale delle compravendite. A seguire si sono imposte Palermo (32,7%), Bari e Verona (29,7%). A Firenze gli acquisti per investimento rappresentano il 23,9% delle transazioni, a Milano il 23,5%. Sotto il 23% Genova, Torino, Bologna e Roma. Anche nel 2021 Napoli e Palermo si erano posizionate in cima alla classifica. Tutte le grandi città italiane hanno evidenziato percentuali di investimento in aumento rispetto al 2021, a eccezione di Bologna e Napoli, con quest’ultima che è rimasta comunque in testa a questa classifica.
In generale in Italia la fascia di età più attiva sul mercato dell’investimento è quella compresa tra 45 e 54 anni che rappresenta il 28,8% del totale. Nel 2020 e nel 2021 si è evidenziata una contrazione di acquisti da parte di investitori over 65, mentre nel 2022 la percentuale è tornata a crescere attestandosi al 14%.
Anche nel 2022 la tipologia più compravenduta per investimento è stato il bilocale con il 36,3% delle scelte, a seguire il trilocale arrivato al 26,8%. Percentuali simili si registravano anche negli anni precedenti. Le soluzioni indipendenti e semindipendenti, dopo l’aumento di compravendite del 2021, sono tornate ai livelli del 2020 attestandosi al 13,2%.
Ad acquistare per investimento sono prevalentemente coppie e famiglie che compongono il 71,2% sul totale degli acquirenti, mentre sono single il 28,8% degli investitori. Negli ultimi anni si è evidenziato un progressivo aumento della percentuale di acquisti da parte di investitori single, che sono passati dal 25,8% del 2019 fino ad arrivare al 28,8% del 2022.
La maggior parte degli acquisti per investimento avviene senza ricorso al mutuo (86%), mentre solo il 14% degli investitori ricorre al credito bancario. Nell’ultimo anno si è assistito a una ulteriore diminuzione della percentuale di acquisti con mutuo, infatti il progressivo aumento dei tassi di interesse spinge gli investitori a comprare senza l’ausilio degli istituti di credito.