Crescita lenta e nuove sfide economiche in arrivo. Il mercato immobiliare si dovrà confrontare con quese due sfide nell’arco del 2024 secondo le previsioni di PlanRadar, che ha raccolto le previsioni dei leader del settore. Il grande punto di domanda è rappresentato in particolare dall’incertezza che potrebbe repertinamente portare a cambi di rotta, positivi o negativi, imprevedibili. Secondo Fabio Arancio, regional manager Italy di PlanRadar, dal momento che il 2023 ha portato a una stasi quasi generale del settore, “il 2024 è destinato a diventare un anno cruciale. Le imprese attendono di vedere e sentire le conseguenze di vari fattori economici, Le fluttuazioni del mercato sono frequenti in tutto il mondo e le questioni geopolitiche sono in continua evoluzione. Una strategia pronta e agile, supportata dalla giusta tecnologia, può fare la differenza per garantire stabilità commerciale in tempi incerti”.
IMPROBABILE RIPRESA A LIVELLI PREPANDEMICI FINO AL 2025
I risultati tardivi dell’aumento dei tassi di interesse e delle pratiche di prestito conservative potrebbero avere implicazioni negative sia per la spesa dei consumatori che per gli investimenti. L’impatto è evidente anche nel settore delle costruzioni. Le previsioni europee per il 2024 sono state riviste al ribasso da molti studi, con la produzione edilizia che dovrebbe diminuire a causa dell’inflazione, dell’aumento dei tassi di interesse e del rallentamento dell’economia globale. Vengono ostacolate anche le opzioni di finanziamento, aumentano le spese di produzione e si riduce la redditività delle imprese edili, con un impatto negativo sulle prospettive di crescita del settore. La ripresa a livelli pre-pandemici è ora improbabile almeno fino al 2025. Anche l’industria delle costruzioni in Germania, la più grande e forte economia d’Europa, si trova ora di fronte a notevoli ostacoli, con una spesa destinata a diminuire per la prima volta dalla crisi finanziaria del 2008. Secondo uno studio dell’Istituto Tedesco per la Ricerca Economica (DIW), il volume delle costruzioni si ridurrà del 3,5% nel 2024, raggiungendo i 546 miliardi di euro.
L’INFLAZIONE E L’IMPATTO SUI TASSI
Con l’aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali nel corso del 2023, il settore ha rallentato notevolmente, in attesa di condizioni più favorevoli originariamente prospettate per il 2024. Tuttavia, oggi, con il declino apparente dell’inflazione globale e una minore probabilità di futuri aumenti dei tassi d’interesse, si osserva un crescente ottimismo. Tuttavia, restano vive le preoccupazioni riguardo all’inflazione e al suo potenziale impatto sui tassi di interesse e sulla liquidità. L’aumento dei costi di finanziamento – e il difficile accesso al credito in generale – potrebbero rappresentare un notevole ostacolo all’inizio di nuovi progetti di costruzione o al completamento di quelli in corso.