Il Milan sbarca a San Donato. La società Sport Life City di proprietà del club rossonero ha formalizzato l’acquisizione dei terreni (256.000 metri quadrati) nell’area denominata San Francesco su cui verrà realizzato il nuovo stadio della squadra di calcio.
L’operazione rientra nei 40 milioni di euro stanziati dal Milan per le spese relative al progetto e che includono la documentazione per la domanda di variazione urbanistica, l’acquisto dei terreni e altri aspetti legali.
A gennaio la giunta del comune di San Donato aveva deliberato la variante urbanistica per l’area oggetto dell’intervento che prevede la realizzazione di una struttura da 20.000 posti che dovrebbero salire a 70.000 attraverso un iter burocratico. “L’impianto avrà 70 mila posti, due livelli di parcheggi per 3.500 posti, un albergo, ristorazione, uffici, uno store del Milan, un museo, una grande piazza e un auditorium”, ha annunciato il mese scorso Francesco Squeri, primo cittadino di San Donato. Nel caso in cui non si arrivasse a definire la variante per portare il numero di posti da 20.000 a 70.000, il club rossonero avrebbe diritto a ottenere il rimborso dei diritti edificatori. I lavori per la realizzazione dell’impianto sportivo dovrebbero prendere il via nel 2026 con l’inaugurazione del nuovo stadio prevista per il 2028.
“Abbiamo comprato i terreni, abbiamo avuto una decisione favorevole preliminare da parte del comune di San Donato, abbiamo tutta una serie di passaggi che riguardano la regione e altri enti locali. Siamo relativamente ottimisti, anche se in Italia essere ottimisti sulla costruzione degli stadi è un compito piuttosto arduo”, spiega il presidente del Milan Paolo Scaroni. “Andiamo avanti, abbiamo bisogno di un nuovo stadio. Il sindaco di Milano ci ha chiesto di fare un ultimo tentativo per vedere se è possibile una ristrutturazione, magari leggera, dello stadio di San Siro. Da questo punto di vista sono piuttosto negativo, non riesco a capire come si faccia a fare dei lavori importanti in uno stadio nel quale ogni settimana entrano 70.000 persone. Tecnicamente è un tema difficile da affrontare. Ma ce lo chiede il sindaco e noi siamo rispettosi delle sue volontà”.