Il settore edilizio ed immobiliare italiano sconta ancora un ritardo rispetto ad altri paesi nella digitalizzazione di processi e attività lungo tutta la filiera. Molte aziende non hanno ancora adottato tecnologie avanzate come la robotica, la stampa 3D, l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e il BIM. Pochi i profili digitali all’interno delle aziende. D’altro canto i maggiori investimenti negli ultimi tre anni si sono indirizzati in particolare verso soluzioni digitali per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili e i software di project management. Esiste dunque un ampio margine di crescita e di possibilità di efficientamento che può rappresentare un forte driver e un impulso per tutto il comparto. Ne abbiamo parlato con Fabio Arancio, Regional Manager Italy di PlanRadar, piattaforma digitale di field management per la documentazione, la gestione delle attività e la comunicazione nei progetti edilizi, di facility management e immobiliari. La società è nata 10 anni fa, mentre la sede italiana, a Milano, ha aperto nel 2021.
Come avete chiuso il 2023?
“Siamo un’azienda nata poco più di 10 anni fa.Grazie a tutta una serie di investimenti che ci hanno aiutati a crescere, nel 2023 siamo cresciuti di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. Questo significa che la nostra visione rispetto a ciò che accadeva intorno ci ha concesso di essere solidi per gli anni a venire. Ovviamente ogni mercato è diverso. PlanRadar opera in 16 mercati differenti. in italia c’è una maggiore propensione alla digitalizzazione dei propri processi. Questo lo abbiamo visto con una ricerca condotta a ottobre dello scorso anno. intervistando persone in diversi paesi, il 97% ha indicato un incremento degli investimenti in digitalizzazione nei successivi tre anni”.
Tutto questo è frutto di un ritardo precedente?
“Si. In questo momento il mercato, soprattutto sulla fase di gestione operativa, mi riferisco al building, al constructione e al facility, è particolarmente in ritardo, in Italia più che in altri paesi. Altrove. ad esempio, è maggiore la presenza della concorrenza, cosa che noi in Italia per fortuna e probabilmente anche purtroppo, non abbiamo. La concorrenza che noi sentiamo è piuttosto quella della mentalità di alcune imprese che, ancorché molto grandi, sono un po’ recalcitranti nell’uso della tecnologia. per diversi motivi: perché c’è un mercato del lavoro a valle nel cantiere, nella gestione operativa composto da persone non giovani o poco open mind nei confronti della digitalizzazione”.
Quindi prospettive inevitabilmente di crescita.
“La crescita c’è e sarà portata avanti sicuramente da PlanRadar perché uno dei grossi filoni che il 97% diceva di voler digitalizzare i propri processi è proprio la gestione operativa. L’altro filone è legato alla parte di progettazione, nello specifico l’uso della modellazione tridimensionale, il famoso Bim (Building Information Modelling) che oggi è obbligatorio negli appalti pubblici”.
A livello normativo, sono in arrivo nuovi obblighi che possano in qualche modo spingere le aziende verso una maggiore digitalizzazione?
“Magari… Ci aspettiamo qualcosa in tal senso. Per ora il solo obbligo è legato agli appalti pubblici. C’è stata una lunga fase di introduzione per l’obbligatorietà della tecnologia Bim e dunque più da un lato progettuale che non operativo, e diventerà un tema obbligatorio dal 1 gennaio del 2025 quando tutti gli appalti pubblici dovranno essere preparati in Bim. Noi siamo pronti da anni perché nella nostra piattaforma è possibile operare attraverso questo sistema di progettazione. Si tratta di una nuova filosofia per quanto riguarda la gestione di un immobile perché riguarda la condivisione dei dati che è il nostro mantra tra tutti gli operatori coinvolti”.
E in tema Esg?
“Sulle Esg non c’è ancora qualcosa che dal nostro punto di vista possa esserci di supporto. ce lo auguriamo. Ma nel resto del mondo sta accadendo. A seguito dell’incendio a Londra del grendell, oggi in Uk è obbligatorio utilizzare piattaforme digitali per la gestione dei processi manutentivi. non lo è in Italia. lo stesso per quanto riguarda i processi energetici: non è ancora obbligatorio. Negli appalti pubblici o anche in quelli privati, se il committente decide di utilizzare una piattaforma lo fa solo perché è più illuminato di altri, ma non lo fa per legge”.
PlanRadar a che punto della catena si inserisce?
“Entriamo come piattaforma nella parte di gestione, costruzione e costruendo. Dunque tutto ciò che inizia con la posa del primo mattone.Ma sulle Esg posso dire che la nostra piattaforma essendo utile per tutta la parte di raccolta del dato e di due diligence, siamo pronti. Abbiamo clienti che utilizzano la piattaforma per raccogliere sul campo quelle che sono le informazioni. la nostra è una soluzione estremamente completa, ricca di funzioni e molto semplice da usare”.
Come è il rapporto con la pubblica amministrazione? State intrecciando un rapporto più fitto o in quali altre direzione?
“Abbiamo siglato un accordo con il Comune di Vercelli, il primo con un Comune italiano. Non è stato facile trasferire a una pubblica amministrazione i benefici della digitalizzazione dei processi. Abbiamo incontrato amministratori illuminati che hanno poi dichiarato che attraverso lo strumento di cui li abbiamo dotati, il training e la personalizzazione della piattaforma sono felici di avere tutto a portata di mano. Prima il lavoro era andare direttamente a scuole, ricevere la telefonata, inserire la richiesta in un file excel eccetera. Tanto lavoro che faceva poi perde tempo”.
… e soldi
“Abbiamo realizzato un’indagine con 500 user della piattaforma che hanno dichiarato un risparmio medio di 7 ore a settimana per ogni singola persona che utilizza la piattaforma. Questo perché prima i processi erano completamente manuali. Spesso gli interlocutori citano whatsapp per le foto, outlook per le mail ed excel per la raccolta dei dati, senza rendersi conto che non sono strumenti di gestione a 360 gradi, ma mezzi attraverso i quali con un lavoro di post produzione posso gestire i report. Tutto ciò può diventare immediato. Con risparmio di tempo e soldi”.
Target per la società italiana?
“Molto ambiziosi. Siamo al terzo anno di vita e assistiamo al consolidamento di tutto quello che abbiamo fatto. C’è una forte crescita”.
Progetti in corso e futuri?
“Stiamo lavorando con il Porto di Genova. L’utilizzo della piattaforma nelle varie fasi, anche della diga di cui si parla tanto, è motivo di grande soddisfazione. Ci aspettiamo dal pubblico una grande spinta. Il privato rappresenta la parte più grande del mercato e più semplice da un certo punto di vista. La piattaforma viene utilizzata per condividere i dati tra tanti diversi interlocutori. se un’impresa di costruzioni acquista la piattaforma invita la direzione lavori, ma anche subappaltatori. Lavoriamo molto con general contractor e con studi di ingegneria e architettura che seguono la direzione lavori. Il privato ad oggi è la parte più importante del nostro fatturato”.
Tutta la reportistica in un clic?
“Faccio un esempio di uno dei nostri clienti in ambito retail, una delle società più grandi sul mercato: da lunedì a giovedì mandava in giro persone a raccogliere dati e scattare foto. il venerdì era dedicato solamente a collettare i dati e il lunedì venivano diffusi i dati, ma già vecchi di 8 giorni. Oggi il report viene prodotto istantaneamente”.