L’aumento dei tassi di interesse, il cui effetto si farà sentire a lungo, avrà un effetto immediato e duraturo sui prezzi delle case che entro la fine del 2024 toccheranno quotazioni minime. Lo evidenzia S&P nell’ultima ricerca dal titolo ‘European Housing Markets: Sustained Correction Ahead’, nella quale di prevede “una una correzione sostenuta dei prezzi nominali delle case nella maggior parte dei Paesi”. Nel report si osserva che “anche prima che le banche centrali europee iniziassero ad aumentare seriamente i tassi, la dinamica delle case appariva insostenibile, anche perché l’accessibilità economica degli alloggi è peggiorata significativamente negli anni della pandemia. Con i tassi di interesse ancora più alti, la pressione sui prezzi delle case è aumentata e si intensificherà ulteriormente, dato che i tassi di riferimento più elevati continueranno a far salire i tassi medi dei mutui nel tempo”.
Secondo S&P non si assisterà però a un vero e proprio crollo, piuttosto a un “calo sostenuto: entro la fine diell’anno in corso, i prezzi nominali delle case nella maggior parte dei Paesi saranno diminuiti rispetto all’anno precedente. Nella maggior parte delle aree geografiche, questi cali si protrarranno fino al 2024. “La nostra aspettativa di una correzione sostenuta non implica necessariamente che la sua entità sarà moderata. Infatti, prevediamo aggiustamenti consistenti da picco a picco, pari a circa il 12% per la Germania e il Regno Unito, l’11% per il Regno Unito. Germania e Regno Unito, dell’11% per la Svezia, del 10% per l’Irlanda e dell’8% circa per i Paesi Bassi e il Portogallo”.