Equilibrato e stabile il mercato residenziale di Bari, ma sicuramento con un andamento più dinamico rispetto al resto della Puglia. E’ quanro emerge dai dati elaborati nella settima edizione di Real Estate Data Hub, il report sull’andamento del mercato immobiliare italiano 2022 e outlook 2023 realizzato dai Centri Studi di Re/Max Italia e di Avalon Real Estate e dall’Ufficio Studi di 24Max. All’inizio del 2022 la crescita della domanda comparata all’anno precedente era superiore all’aumento dell’offerta. La situazione si è poi ribaltata a fine anno, con le transazioni del quarto trimestre che hanno registrato una crescita del 5% anno su anno. Complessivamente, il mercato immobiliare in Puglia ha chiuso il 2022 con un numero di transazioni superiore a quello dell’anno precedente, confermando e consolidando la crescita già registrata nel 2021.
Bari si rivela dunque la provincia più movimentata, seguita da Brindisi. Nella provincia di Bari, i comuni che registrano un maggior numero di transazioni sono quelli a più alta densità turistica, come Polignano, Monopoli e anche Giovinazzo. Come nel resto d’Italia, anche in Puglia i trilocali sono la tipologia di immobili più transata. La distribuzione di bilocali e quadrilocali è simile; tuttavia, i bilocali risultano essere più intermediati nella provincia di Bari, rispetto alle altre province, complici probabilmente i prezzi più alti. Dalle analisi riportate nel Real Estate Data Hub emerge, infatti, una maggiore tendenza all’acquisto di immobili con metrature più ampie nel resto della regione. A Bari i giorni di permanenza sul mercato sono più influenzati da un discorso di che stagionalità, piuttosto dalla variazione di domanda e offerta che nell’ultimo biennio risultano in equilibrio, mantenendo i tempi e i prezzi stabili e confinati in un intervallo definito.
Per vendere un appartamento servono in media dai cinque ai sei mesi. Per quanto riguarda gli affitti, nel 2022 si nota una lieve riduzione dei tempi rispetto al 2021, con una media che supera di poco il mese. A fronte di una relativa stabilità del mercato, anche i prezzi rimangono ai livelli degli anni precedenti, nell’intorno dei 2.000 euro al metro quadro, in leggera decrescita a causa dal graduale aumento dell’offerta e dalla contrazione della domanda.