Il mercato immobiliare degli Stati Uniti è stato al centro dell’attenzione dei media mondiali nel 2007 a causa della bolla esplosa sui mutui sub-prime. Successivamente nel Paese, dopo la grande recessione, il settore ha vissuto una costante crescita, con i prezzi delle abitazioni residenziali che negli ultimi cinque anni sono aumentati del 60%. In particolare, nell’ultimo periodo, il mercato ha potuto giovare dei bassi tassi di interesse e degli stimoli economici del governo tanto che, nonostante la pandemia, le vendite di immobili sono tornate, in tempi brevi, ai livelli visti nel 2019.
Secondo Giacomo Calef, Country manager di NS Partners, i repentini rialzi dei tassi di interesse imposti dalla Federal Reserve per contrastare l’inflazione, tuttavia, stanno già avendo notevoli implicazioni sul settore del Real Estate. I tassi dei mutui a 30 anni, secondo l’agenzia federale Freddie Mac, hanno già raggiunto il 5,9% circa, ovvero un picco che non si registrava da novembre 2008 e, in modo simile, l’indice di sostenibilità dei mutui (che misura se le famiglie, dati i loro redditi, sono in grado di ripagare un mutuo trentennale) ha toccato gli stessi livelli della crisi dei mutui sub-prime.
L’aumento dei costi di finanziamento, dunque, secondo Calef sta causando una battuta d’arresto: a maggio le vendite di case negli Usa hanno registrato un calo mensile del -3,4% e di un -8.6% su base annua. In modo similare, una contrazione, sotto le attese, è stata registrata sia nei dati sui nuovi permessi di costruzione, che nei cantieri di costruzione di nuovi immobili.
Inoltre, il mercato dei mutui negli Stati Uniti, attualmente, ammonta a poco meno di 18 mila miliardi di dollari, ossia il 78% del prodotto interno lordo del Paese, per cui un rallentamento del settore potrebbe avere importanti implicazioni sulla crescita e, quindi, essere visto come un indicatore di una potenziale marcata contrazione dell’economia.
Per rendersene conto è sufficiente guardare il peso che i Mortgage Backed Securities, ossia i titoli garantiti dai mutui immobiliari, hanno sull’economia reale: durante la pandemia la Fed ha acquistato in modo massiccio, oltre ai Titoli di Stato, anche MBS, conducendo un’enorme espansione del bilancio. Tuttavia, secondo l’analisi di NP Partners, la Banca centrale quest’anno ha avviato un piano di riduzione, adottando una politica monetaria che, secondo alcuni analisti, nei prossimi mesi potrebbe risultare più restrittiva del previsto.