Il ‘Salva-Milano’, pensato per risolvere il caos urbanistico che ha travolto la città negli ultimi mesi a seguito dell’inchiesta per presunti abusi edilizi avviata dalla Procura su, tra l’altro, casi di costruzioni che sarebbero state ‘travestite’ da ristrutturazioni, ha subito un nuovo stop. La norma che avrebbe dovuto risolvere lo stallo sarebbe stata esclusa anche dal decreto legge Infrastrutture. Inizialmente prevista come norma nel decreto ‘Salva-Casa’, l’iniziativa aveva già subito una battuta d’arresto a maggio, a causa di rilievi del Quirinale. Successivamente, il governo aveva cercato di reintrodurlo come emendamento al decreto Casa, ma l’iniziativa era fallita. Ora, la norma non potrà, a quanto si apprende, essere inclusa nemmeno nel decreto legge Infrastrutture, poiché, durante una riunione tra governo e maggioranza alla Camera, sarebbe emersa la mancanza degli estremi per l’ammissibilità delle misure come emendamento al decreto all’esame in commissione.
Il blocco dei progetti edilizi a Milano, che comprende opere significative come la Torre Milano, il Park Towers e il Bosconavigli di Stefano Boeri, ha avuto un impatto devastante sul settore immobiliare della città. Con oltre 150 progetti sospesi e un danno economico stimato fino a 38 miliardi di euro da Scenari Immobiliari, l’assenza di una soluzione rapida e definitiva ha aggravato ulteriormente la crisi.
Il governo avrebbe intenzione di trasformare il ‘Salva-Milano’ in una proposta di legge parlamentare, da presentare probabilmente prima della pausa estiva e alla quale verrebbe applicata la procedura d’urgenza per l’approvazione.