L’ultima grande operazione è quella che ha portato al passaggio di mano dell’iconico castello di San Giorgio a Portofino, una proprietà immobiliare da 1.200 mq, unica nel suo genera, ceduta per oltre 66 milioni di euro dalla famiglia Garré a una società del gruppo Fort Partners legata a doppio filo con la catena alberghiera di Bill Gates, Four Seasons. Nonostante le rassicurazioni del sindaco di Portofino secondo cui non sarebbe prevista alcuna conversione dell’immobile da residenziale in alberghiero, tutto lascia presagire che questo asset andrà a ricadere a qualche titolo all’interno della galassia Four Seasons così come avvenuto per altre due operazioni concluse di recente da Fort Partners a Roma con l’acquisizione di Palazzo Marini e Palazzo Rovere e la loro trasformazione in hotel di lusso.
FORTE APPEAL PER IL MONDO DEGLI HOTEL
Al di là del caso di Portofino, una cosa è certa. L’appetito degli investitori internazionali per l’alberghiero italiano sembra essere sempre più forte. Così come confermato dall’ultima analisi realizzata da Cbre secondo cui iI mercato europeo degli investimenti in hotel è destinato a crescere nel corso dell’anno, con il 70% degli investitori che prevede di aumentare la propria asset allocation nel settore.
“Le buone performance delle strutture alberghiere, la continua espansione dell’industria del turismo e la stabilizzazione dei tassi di interesse hanno sostenuto una rinnovata fiducia degli investitori verso il mercato alberghiero”, si legge nel report di Cbre. Secondo la survey, le società con meno di 5 miliardi di dollari di asset in gestione a livello globale saranno quelle più attive: oltre la metà di queste intende infatti aumentare i propri volumi d’investimento nel settore. Al contrario, solo il 10% delle società con oltre 50 miliardi di dollari di AUM a livello globale prevede di fare lo stesso.
Alla domanda su quale fosse il segmento di mercato più interessante per l’impiego di capitali, Upper Upscale e Luxury sono state le opzioni più selezionate da rispettivamente il 51% e il 45% degli intervistati. Entrambi i segmenti si sono ripresi rapidamente dopo la pandemia e hanno performato meglio del mercato alberghiero complessivo, sostenuti da una domanda inespressa.
ITALIA TERZO PAESE PIU’ ATTRATTIVO IN EUROPA
A livello geografico, l’Italia si posiziona al terzo posto della classifica delle destinazioni più attrattive in Europa per gli investimenti alberghieri. Nonostante i volumi d’investimento siano diminuiti, lo scorso anno l’asset class hotels ha concentrato oltre il 20% dei capitali investiti nel commercial real estate italiano.
Anche le città italiane si sono dimostrate popolari tra gli investitori europei. Roma e Milano figurano nella top-ten, rispettivamente al quarto e all’ottavo posto delle città europee più attrattive. Londra si è classificata al primo posto, sostenuta dai fondamentali a lungo termine della città e dai più alti livelli previsti di spesa per i viaggi in entrata. Madrid ha superato invece Parigi, diventando la seconda meta europea preferita dagli investitori e sta diventando sempre più attraente per i capitali globali, con un notevole interesse da parte dell’America Latina.
SI PRIVILEGIANO I CENTRI URBANI
Il sondaggio di Cbre ha, inoltre, rilevato una rinnovata attenzione degli investitori verso gli hotel nei centri urbani, in particolare nelle gateway cities (ovvero le città che ospitano i principali hub di trasporto internazionali) con il 57% degli intervistati che ha scelto i quartieri direzionali centrali come location preferita. I resort, un segmento che ha dimostrato una storica resistenza all’inflazione, seguono al secondo posto raccogliendo il 36% delle preferenze. Il proseguimento della ripresa post-pandemica, l’avanzare della domanda per il tempo libero e la scarsità di nuova offerta suggeriscono forti prospettive per i proprietari di resort ben posizionati.
“Il mercato alberghiero europeo è incredibilmente dinamico e i risultati del nostro sondaggio mostrano un atteggiamento rialzista da parte degli investitori nel 2024, che cercano di capitalizzare la crescita del Vecchio Continente”, spiega Silvia Gandellini, Head of Capital Markets and Head of A&T High Street di Cbre Italy. “L’Italia è il secondo mercato europeo degli investimenti nel settore Hotels nel primo trimestre del 2024, per un totale di 330 milioni di euro, e prevediamo che questi risultati continuino anche nella seconda metà dell’anno, con possibili segnali di compressione dei rendimenti per nuove operazioni su trophy asset”.