Dopo aver concluso il restauro delle facciate e iniziato quello degli interni, tuttora in corso, con la nuova piazza Velasca si completa l’articolato progetto volto a ridare luce a un simbolo di Milano e a trasformarlo in luogo di incontro e di aggregazione sociale: la Torre Velasca. L’accesso pedonale all’edificio, il recupero di spazi attigui prima inutilizzati e l’arredo urbano restituiranno a Milano una nuova area aperta. La piazza sarà finalizzata entro l’inizio del 2024. La rigenerazione di Torre Velasca e della piazza circostante è stata realizzata dalla società globale di investimento, sviluppo e gestione immobiliare Hines. In particolare, Hines European Value Fund è investitore del fondo Hevf Milan 1 attualmente gestito da Prelios SGR e proprietario di Torre Velasca, rispetto al quale Hines Italy svolge l’attività di development manager. Il progetto è curato dallo studio Asti Architetti, in collaborazione con lo studio Ceas, Esa Engineering, con Ars Aedificandi come general contractor, in un confronto con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Milano. Rispettati i più elevati standard di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, con l’obiettivo di ottenere la certificazione internazionale Leed.
“Questa nuova fase del progetto rappresenta un tassello fondamentale nel complesso mosaico del recupero e valorizzazione di Torre Velasca, restituendo alla piazza la sua vera funzione e un ruolo nel tessuto urbano e sociale della città”, ha affermato Mario Abbadessa, senior managing director e country head di Hines in Italy. “Come lo studio Bbpr nel dopoguerra è stato promotore di una nuova architettura capace di dialogare con il preesistente, noi – ha aggiunto – vogliamo rinnovare questo interscambio con la città, trasformando uno spazio in una destinazione non solo da vedere e visitare, ma anche da vivere con un senso di socialità e condivisione. Torre Velasca stessa tornerà a nuova vita, recuperando e rivitalizzando in modo sostenibile le originarie funzioni d’uso, nel pieno rispetto dei loro elementi caratteristici, e arricchendosi di nuovi spazi aperti al pubblico, come aree business, ristorazione e wellness”.
“Nel disegnare piazza Velasca, la mia mano è stata guidata – ha evidenziato l’architetto Paolo Asti – dalla precisa volontà di restituire alla città l’attacco a terra della Torre, reinterpretandone i rapporti con l’immediato intorno. La Torre Velasca è sempre stata un punto di riferimento dello skyline di Milano, tuttavia non faceva parte della vita quotidiana dei milanesi che difficilmente hanno avuto un rapporto diretto, ravvicinato con la propria torre. Il ‘piede’ della Torre è stato sempre vissuto dai cittadini come un “non luogo” che inevitabilmente non ha permesso un giusto rapporto osmotico tra l’edificio e il proprio quartiere. Abbiamo quindi disegnato, uno spazio di rispetto alla Torre stessa, una sorta di ‘sagrato laico’ che nel contempo ne esaltasse gli aspetti dimensionali e architettonici, favorendo il giusto rapporto di intrecci continui con la città. Un luogo di riposo della mente e del cuore ma nello stesso tempo un luogo di identitario, fecondo per la città, con lo sguardo rivolto verso il cielo”.