Il 2021 ha rappresentato un anno di ripresa sia per quanto riguarda i consumi sia per il mercato immobiliare retail, nonostante il biennio appena concluso, caratterizzato da periodi di chiusura e sospensione di parte delle attività, abbia influito negativamente sui ricavi e sul saldo naturale delle imprese. Nel corso dell’anno l’aumento della spesa delle famiglie italiane è stato trainato in maniera preponderante dalla ripresa degli acquisti di servizi e beni semidurevoli e sostenuto, sebbene con minori intensità, dai beni di consumo non durevoli.
A Torino negli ultimi 5 anni la Camera di Commercio ha evidenziato una contrazione significativa con la chiusura di circa 400 attività commerciali, principalmente non alimentari di proprietà e gestione familiari. E così, si sono liberati spazi commerciali che hanno rappresentato importanti opportunità di espansione per marchi esistenti e accesso al mercato per nuovi brand grazie alla possibilità offerta dalla rinegoziazione dei canoni e dal ricorrere, in misura minore, al pagamento delle cosiddette «key money», ovvero di corrispondere una somma di denaro da parte di un nuovo inquilino interessato al subentro.
Parallelamente, sono aumentate le compravendite di unità commerciali: nel corso del secondo semestre 2021 si sono registrate 468 transazioni che hanno portato il totale annuo a 1.023 compravendite. Si tratta del miglior risultato degli ultimi dieci anni, con un incremento complessivo delle transazioni pari al +41% rispetto alla media degli ultimi 10 anni e di circa il +18% rispetto alla media degli ultimi 5 anni.
I dati evidenziati da IPI mostrano un mercato vivace: per quanto riguarda il comparto high street, contrariamente al trend cittadino, sono diminuite le piccole superfici (al di sotto dei 50 mq) mentre risultano in aumento quelle più ampie (al di sopra dei 150 mq). L’andamento delle quotazioni ha registrato una leggera contrazione nei valori massimi e più marcata per i minimi. È aumentato, in generale, lo sconto medio praticato sulla richiesta iniziale. Per quanto riguarda la piccola distribuzione, si registra una generale riduzione delle metrature degli esercizi commerciali sia in vendita, sia in locazione pur rimanendo elevata la richiesta di spazi localizzati nelle principali vie di passaggio. ma si evidenzia un generale ridimensionamento dei mq richiesti. Si conferma la richiesta per spazi commerciali anche al di sotto dei 40 mq ma comunque provvisti di canna fumaria localizzati, principalmente, nel Quadrilatero, in San Salvario e in Santa Giulia. Al di fuori dei principali assi commerciali e in particolare per alcune aree, non solo periferiche, che risentono di fenomeni di degrado urbano il vacancy rate rimane ampiamente al di sopra del 20%.
Per quanto riguarda gli investimenti, nel corso del 2021, il comparto retail ha mostrato una buona ripresa registrando Euro 1,26 miliardi nel corso dell’anno (+46% rispetto al 2020 che seguiva la forte contrazione avviata nel 2019). Il segmento high street ha mostrato resilienza malgrado l’assenza della componente turistica straniera. A Torino (escludendo gli immobili ad uso misto) si sono registrati investimenti nel comparto retail pari a circa Euro 49 milioni. Il prime net yield è stabile e si assesta al 4,25 %.